Il feretro della regina Elisabetta II ha lasciato Buckingham Palace per essere portato a Westminster Hall, dove i resti della sovrana più longeva della storia britannica saranno esposti per 4 giorni all'ultimo omaggio di sudditi e ammiratori. La processione, accompagnata da militari in alta uniforme, è stata seguita da re Carlo III con gli altri reali di casa Windsor, fra cui i suoi due figli William e Harry. Una folla straripante si è snodata lungo le strade del percorso nel cuore di Londra: a cominciare dal vialone del Mall, imbandierato con i vessilli dell'Union Jack.
La bara è stata drappeggiata con lo stendardo reale e adornata con la corona di Stato imperiale, che la regina indossò per la sua incoronazione 70 anni fa, poggiata su un cuscino di velluto e una corona di fiori. I funerali di Stato della regina saranno celebrati lunedì 19 settembre.
I reali nel corteo funebre - Dietro il catafalco, con una rappresentanza di militari e di alcuni fedeli collaboratori della casa reale, solo il nucleo più intimo della famiglia: in prima fila i quattro figli di Elisabetta (re Carlo III con i principi Anna, Andrea ed Edoardo), in seconda i figli di Carlo (e Diana) con William al fianco del ribelle Harry, quasi a voler accantonare polemiche e pettegolezzi, quindi Peter Phillips (figlio di Anna e nipote più anziano della sovrana), il cugino duca di Gloucester, il conte di Snowdon (figlio della defunta sorella Margaret) e il vice ammiraglio Tim Laurence (consorte di Anna).
Dentro Westminster - Ai mariti, dentro Westminster, si sono unite quindi in un clima di profonda emozione pure le consorti, una dietro l'altro: dalla regina Camilla, a Sophie di Wessex, a Kate e anche a Meghan, vestita a lutto al centro della scena come gli altri in barba alle aspettative dei tabloid più ostili. Tutti uniti, almeno in questo momento supremo: segnato nella camera ardente da un breve rito di benedizione del feretro, dai cori degli inni sacri, dai richiami alla fede cristiana della regina fatto dell'arcivescovo di Canterbury Justin Welby, dalla recita del Padre Nostro intonata a una voce col rettore dell'abbazia di Westminster David Hoyle.
I rappresentanti della politica - Scampoli finali di una cerimonia, cui è seguita la toccante deposizione definitiva del vessillo personale di Elisabetta II ai piedi della bara. Poi il primo turno di veglia affidato ai vertici politici del Regno al gran completo oltre ogni divisione (dalla premier Tory Liz Truss al leader dell'opposizione laburista Keir Starmer, dalla first minister indipendentista del governo locale scozzese Nicola Sturgeon, fino addirittura alla capofila dei repubblicani nordirlandesi dello Sinn Finn, Michelle O'Neill).
Attese un milione di persone per l'ultimo saluto alla regina Elisabetta - E infine all'apertura delle porte alla gente comune, fra lacrime, inchini dignitosi, segni di croce, fiori, Union Jack. L'inizio di un flusso che entro lunedì dovrebbe veder avvicendare fino a 750mila persone solo tra chi riuscirà ad avere accesso alla hall, secondo le previsioni dei responsabili dei trasporti pubblici di Londra; fino a oltre un milione, secondo altre stime. A costo di doversi sobbarcare, sotto l'occhio di un apparato di polizia forse senza precedenti sull'isola, attese in coda che potrebbero raggiungere le 30 ore: record di pazienza inusitato persino per le proverbiali attitudini d'oltre Manica.