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Dl Aiuti bis, salta alla Camera la deroga al tetto degli stipendi dei manager P. a.: approvato l'emendamento del governo

Il testo del decreto è atteso giovedì alla Camera mentre il 20 settembre tornerà al Senato, in terza lettura, per il varo definitivo. Il presidente Mattarella: "Norma inopportuna"

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Salta alla Camera la deroga al tetto di 240mila euro per gli stipendi per i dirigenti della Pubblica amministrazione. La commissione Bilancio della Camera ha infatti approvato l'emendamento soppressivo dell'art. 41 bis del decreto Aiuti bis. Il provvedimento approda giovedì alla Camera e dovrà tornare al Senato la settimana prossima per il varo definitivo. L'articolo che l'esecutivo intende abolire prevede un "trattamento economico accessorio", anche in deroga al tetto di 240mila euro previsti per i manager pubblici, per le figure apicali delle forze dell'ordine, delle forze armate e della Pubblica amministrazione.

Le polemiche - La norma, passata in commissione a Palazzo Madama martedì, aveva scatenato pesanti polemiche: una mossa che era stata vista come l'ennesima prova della noncuranza dei Palazzi del potere dinanzi alle sorti del Paese, in un momento storico ed economico così delicato.

Il dl Aiuti bis tornerà al Senato - Il decreto è stato dunque approvato a Montecitorio con una modifica rispetto a quello uscito da Palazzo Madama, dove dovrà tornare il 20 settembre in terza lettura per il varo definitivo. Quella di martedì sarebbe dovuta essere l'ultima seduta di lavoro per il Senato ma, nell'ultimo miglio della campagna elettorale, i senatori dovranno tornare a lavoro.

Mattarella: "Norma inopportuna" - Il Capo dello Stato ha giudicato la norma che annulla il tetto agli stipendi dei manager della P.a. inopportuna. Il presidente Sergio Mattarella ha anche lui espresso - in una conversazione con il premier Mario Draghi - perplessità su una norma "inopportuna", soprattutto in un momento in cui gli italiani stanno faticando per la crisi energetica.

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