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James Cameron sul ritorno di "Avatar": "Ci porta fuori dal nostro caos"

Il 22 settembre torna al cinema il blockbuster campione d’incassi, mentre dal 22 dicembre debutta il primo sequel

Tgcom24

James Cameron ha realizzato con il fantascientifico "Avatar" un blockbuster epocale che è anche il film di maggior successo di sempre (la stima degli incassi, arriva a 2 miliardi e 800 milioni di dollari). Il percorso a cui si è dedicato il regista americano è la realizzazione dei nuovi capitoli della saga fantascientifica ambientata fra Terra del futuro e il Pianeta Pandora, casa dei Na'vi. Mentre ritorna in sala dal 22 settembre l'originale "Avatar", in 2d, 3d e anche una versione 4k hdr, il 14 dicembre debutterà il primo di quattro sequel previsti, "Avatar: La Via dell'Acqua", ambientato più di dieci anni dopo gli eventi del primo film. 

Nel cast del secondo Avatar, tra molti protagonisti del primo capitolo e varie new entry, troviamo Zoe Saldana, Sam Worthington, Sigourney Weaver, Stephen Lang, CCH Pounder, Edie Falco e Kate Winslet. "E' stata una sorta di Odissea, girare e fare la motion capture sia per il secondo film, che ora è finalmente pronto, sia per il terzo e la prima parte del quarto. Come sapete questa è una saga che va a estendersi" aveva spiegato James Cameron qualche giorno fa alla D23 Expo, la convention organizzata dalla Disney per presentare tutti i nuovi progetti.

"Ogni film trova il suo valore grazie alle persone che lo interpretano e tutti gli attori qui hanno il portato il cuore e l'anima nel realizzarlo. Gli spettatori rispondono alle emozioni che gli comunicano i personaggi, ma in questo caso si sono ritrovati anche nelle storie di persone blu alte oltre due metri e mezzo e con occhi molto grandi", ha raccontato il regista durante l'incontro in streaming sulla re-release del primo "Avatar". "Credo che molti abbiano amato Avatar perché  quel mondo ci ha portato fuori dai nostri discorsi politici, dai problemi quotidiani, dal nostro caos, per entrare in un altro universo, dove certo, c'è anche il conflitto, ma dove tutto è filtrato dalla lente della scienza e della fantascienza".

James Cameron ha sottolineato che è per questo che "qualunque sia la cultura a cui si appartiene, da quella cinese a quella nordamericana, ti immergi nel racconto. Le persone ritrovano l'universalità delle loro vite in questo mondo". Poi "Avatar" affascina perché "ci porta su un pianeta dove trionfa la natura, mentre nel nostro mondo ne siamo sempre più lontani. Un'assenza che ha degli effetti negativi su tutti noi". L'idea, prima del debutto del sequel di riportare in sala il primo film nasce dal desiderio "di far vivere a una nuova generazione l'emozione di poter vedere, al massimo del suo splendore in questa versione rimasterizzata, Avatar sul grande schermo, per il quale è stato ideato, Chiunque abbia meno di 22 anni ed è diventato fan del film, lo ha scoperto fuori dai cinema e averlo guardato così è come non averlo visto".

Nell'incontro, i protagonisti del film si sono soffermati sull'importanza che ha avuto per loro partecipare ad "Avatar". "Questo film mi ha dato una carriera, ha alimentato il mio amore per raccontare storie senza condizioni, mi ha insegnato a scavare di più nei personaggi", sottolinea Zoe Saldana. Per Sam Worthington, l'amore per il film eèstato così globale anche perché "parla della ricerca di un senso di appartenenza, del legame che si prova quando si è parte di una comunità, qualcosa che tutti noi cerchiamo. Penso che nel subconscio Avatar comunichi un senso di sicurezza".

"Avatar: La Via dell’Acqua", le prime immagini del sequel

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