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Sindrome da rientro: 2 chili in più la raddoppiano, i Mood Food la battono

Per ritrovare l’allegria occorre riequilibrare gli ormoni endocrini con i cibi del buon umore

I mood food contro la sindrome da rientro

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Dopo le vacanze, la sindrome da rientro si combatte con i Food Mood
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 Il principale è il cioccolato fondente
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 I frutti rossi
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 La frutta secca
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Il pesce azzurro, ricco di Omega 3
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 I cereali integrali
Cinque alimenti per riequilibrare il metabolismo, gli ormoni e, soprattutto, il buon umore

È frequente, alla fine dell’estate, provare un po’ di malinconia, demotivazione, difficoltà a concentrarsi e a ritrovare il normale ritmo della routine: molti la chiamano “sindrome da rientro”. Non è una vera patologia, ma di una condizione reale a tutti gli effetti che molti sperimentano dopo un periodo più o meno lungo di vacanza, soprattutto alla fine dell’estate. Ora si scopre che un aumento di peso, anche se di due soli chilogrammi, può creare uno squilibrio ormonale che, a sua volta, può peggiorarne i sintomi della sindrome da rientro e allungarne di fatto la durata. Per ovviare al problema, mentre ci adoperiamo per riconquistare la linea, possiamo “resettare” i livelli endocrini ormonali, veri interruttori del metabolismo e del benessere, che ci regalano il buon umore, seguendo un’alimentazione ad hoc. 

La cosiddetta “sindrome da rientro” è la risposta psico-fisica, caratterizzata da ansia, insonnia, irritabilità e stanchezza, che si verifica al ritorno a una normalità diversa da quella rilassante e spensierata della vacanza.  Spiega Annamaria Colao, presidente della Società Italiana di Endocrinologia (SIE) e Ordinario di Endocrinologia all’università Federico II di Napoli: " Se l'effetto benefico delle vacanze sembra sparire in fretta, il ripristino della routine per circa la metà degli italiani, soprattutto donne, si associa a stress e preoccupazioni". Secondo le stime della SIE, ne soffre fino al 45% della popolazione con una frequenza che nelle donne è da 2 a 3 volte maggiore rispetto agli uomini. Spiega ancora Colao: “ È un affaticamento che è in crescita anche a causa del long-covid che ha proprio la stanchezza profonda come sintomo principale. La sindrome da rientro ha in genere natura breve e transitoria e dura da un paio di giorni a una settimana, ma anche pochi chili in più, presi durante le vacanze, possono allungarne la durata fino a qualche settimana. In particolare - continua - lo stato infiammatorio causato da un aumento di peso anche lieve, può creare uno squilibrio ormonale mandando in tilt il sistema che trasforma il progesterone in allopregnanolone, l'ormone del benessere e aumentando i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress. Questo, predisponendo ad ansia e stanchezza, oltre a peggiorare i sintomi della sindrome da rientro, in particolare l'affaticamento, ne può allungare la durata". 

Che fare dunque, per ritrovare il buonumore, mentre ci adoperiamo per riconquistare la linea perduta? Il dottor Emanuele De Nobili, esperto in medicina rigenerativa e anti-aging, co-autore insieme alla giornalista scientifica Margherita Enrico del best seller " La dieta del restart ormonale", edito da Sperling & Kupfer, suggeriscono il modo per “resettare” i livelli endocrini del metabolismo e degli ormoni, i veri interruttori del benessere e del buon umore. Spiega De Nobili: "U na carenza di estrogeni può portare, ad esempio, a mancanza di energia e disturbi del sonno. La carenza di testosterone, invece, causa apatia, mentre quella di ormoni tiroidei, a volte ci rende più difficile alzarsi al mattino". 

D'estate, soprattutto in vacanza, i ritmi cambiano: ecco perché' l'equilibrio degli ormoni può risentirne, favorendo gonfiore e aumento di peso.  Per fortuna, bastano poche settimane per ritrovare benessere e forma. Spiega Margherita Enrico: “La felicità è servita… Aumentare i livelli di serotonina, il cosiddetto ‘ormone della felicità", è fondamentale per ripartire con il giusto slancio. Per introdurla nella dieta è importante assumere alimenti ricchi di triptofano, un amminoacido essenziale che per essere assimilato deve combinarsi a carboidrati, ferro e vitamine del gruppo B. Esiste anzi una vera Top5 di "Mood Food", ovvero cibi del buon umore. 
 
FRUTTI ROSSI E CEREALI INTEGRALI PER UNA COLAZIONE GLUTEN-FREE - La colazione del mattino dovrebbe contenere carboidrati derivati dalla frutta, meglio se frutti rossi, e cereali integrali, senza glutine, per favorire l’innalzamento della glicemia che regala la giusta energia al nostro organismo e fa aumentare i livelli di serotonina, l’ormone della felicità che ci rende attivi e soddisfatti.

PRANZO: I POKÉ PER IL RESTART ORMONALE – A mezzogiorno è consigliabile consumare verdure e proteine, meglio se di origine vegetale, carboidrati complessi in quantità moderate (massimo 80 gr.), come grano saraceno, riso integrale, pasta di legumi, evitando zuccheri semplici e grassi. In questo modo si sostiene la produzione ormonale, evitando cali pomeridiani di rendimento e di umore. Via libera quindi ai legumi, ambasciatori per eccellenza del benessere a tavola, a partire da lenticchie e ceci, privilegiando anche soia e fagioli. 

SPUNTINI SMART CON NOCI, BANANE, CIOCCOLATO EXTRA DARK - Il naturale andamento della curva ormonale fa registrare un primo calo intorno alle 11, quando il alo di alcuni ormoni fa subentrare una sensazione di stanchezza. Per ricaricarsi si può fare uno spuntino con noci e banane, ricche di inositolo (Vitamina B7), che funziona come attivatore di buon umore. Importanti anche la Vitamina D e lo zinco, presente in frutta secca e semi, che ha un forte impatto sulla funzione mentale. Il "mood food" per eccellenza resta il cioccolato fondente, meglio se con una percentuale di cacao superiore all'85%.

A CENA VERDURE A FOGLIA VERDE, PESCE AZZURRO E UOVA - Quando la luce comincia a calare, la melatonina favorisce il riposo e la secrezione di altri ormoni che consentono il ricambio cellulare. Fra questi, anche l’ormone della crescita, che rigenera muscoli, ossa e tessuti. Il menù della cena deve privilegiare verdure, meglio se a foglia verde, e proteine, ricche di amminoacidi, arginina, ornitina, lisina, indispensabili per la creazione dell’ormone della crescita. Via libera, quindi, a pesce azzurro, carni bianche, uova. Meglio invece rinunciare ai carboidrati, che ne inibiscono la produzione di questo ormone.

I CONSIGLI IN PIÙ: - Per migliorare la concentrazione - Con pesce e mandorle riparte la concentrazione: gli acidi grassi omega 3 contenuti nei pesci come sgombro, alici, acciughe, sardine, salmone, e la colina, presente in alte quantità nelle mandorle, contribuiscono a rigenerare i neuroni, così come le vitamine del gruppo B presenti in legumi, verdure, uova. 
· Sono utili i rimedi fitoterapici, come il trifoglio rosso, ricco di flavonoidi, prezioso alleato per riequilibrare il livello degli estrogeni, e la salvia, ricca di enzimi, di vitamina B e C e di flavonoidi, preziosa contro l’emicrania e la ritenzione idrica. Possono essere assunti come integratori in compresse.
· L’idratazione resta fondamentale per tornare in forma e depurare l’organismo: assumiamo almeno 2 litri e mezzo di acqua al giorno, a piccoli sorsi e meglio se lontano dai pasti principali.
· Consumare l’ultimo pasto della giornata prima del tramonto, in modo da garantire all’organismo un intervallo di dodici ore prima della colazione.
· Ridurre al minimo l’esposizione alla luce artificiale, che altera i livelli ormonali, andando magari a dormire presto per beneficiare dei cicli di luce naturali.

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