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Incendio alla Nitrolchimica, ipotesi errore umano | Vietato mangiare prodotti dell'orto nelle aree limitrofe

Dalla videosorveglianza arrivano le prime indicazioni sulla dinamica dell'esplosione iniziale, che ha poi fatto partire la reazione a catena. Intanto scattano le ordinanze restrittive nelle zone vicine all'azienda

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Proseguono frenetiche le indagini della procura di Lodi sul vasto incendio che nella mattina di mercoledì 7 settembre ha devastato la Nitrolchimica di San Giuliano Milanese, a pochi chilometri dal capoluogo lombardo. Dai filmati di videosorveglianza delle ditte limitrofe arrivano le prime conferme sulla dinamica dell'esplosione iniziale, che ha poi fatto partire la reazione a catena: tra gli inquirenti si fa strada la pista dell'errore umano.

Gli istanti prima del rogo - Come si apprende dai quotidiani, nei fotogrammi estratti si vedrebbe un operaio - ora ricoverato nel reparto Grandi ustionati dell'ospedale Niguarda in condizioni critiche - mentre inserisce manciate di rifiuti all'interno di un compattatore. È da lì che sarebbe partita la prima vampata, forse per l'inserimento di un pezzo rovente o infiammabile. Poi il rogo si sarebbe propagato a una cisternetta per il trasporto di materiali.

L'esplosione - Sempre secondo la ricostruzione, l'operaio avrebbe quindi provato a caricarla su un muletto per portarla altrove anziché usare un estintore. Così facendo, sarebbe finito a contatto con un serbatoio di solventi, che poi è esploso.

L'ordinanza - In attesa degli esiti dei campionamenti ambientali di Arpa, i Comuni di San Giuliano Milanese - luogo dell'esplosione - e di San Donato Milanese hanno emesso in via precauzionale un'ordinanza congiunta, che vale per i territori nel raggio di un chilometro dalla Nitrolchimica. Come riporta Il Giorno, nel provvedimento si vieta ai cittadini di raccogliere e consumare frutta e verdura coltivata all'aperto (ad esempio nell'orto) o cresciuta in maniera spontanea. Inoltre, i bambini non possono permanere a lungo nei cortili delle scuole materne. Infine, scatta anche il divieto di pascolo e razzolamento all'aperto degli animali da cortile.

"Non allarmarsi" - A chiedere di adottare questi provvedimenti è stata l'Ats. I sindaci Marco Segala (San Giuliano Milanese) e Francesco Squeri (San Donato Milanese) fanno sapere che continueranno "a seguire da vicino l'evolversi della vicenda" e sono "pronti a intraprendere le azioni che si renderanno necessarie". Al contempo, invitano i cittadini "a non allarmarsi e ad adottare i comportamenti che, di volta in volta, saranno indicati sui canali istituzionali".

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