Elisabetta II è stata la Regina per antonomasia, la figura universalmente riconosciuta e rispettata, una donna che ha attraversato la storia e ha contribuito a scriverla: lo ha fatto con il suo esempio, con i suoi comportamenti, con l’incrollabile certezza di quale ruolo la monarchia dovesse avere nel corso degli anni. Ma lo ha fatto anche, e soprattutto, con le sue parole: dal primo discorso alla nazione passando per il messaggio di conforto durante la pandemia, Sua Maestà ha pronunciato frasi importanti e storiche. Ma di lei restano anche significative affermazioni sulla leadership, sulle difficoltà, sulle donne. E sull'amore.
Parole attuali - Elisabetta II è considerata una sorta di guardiana del suo regno e dell'istituzione monarchica: colei che è riuscita a garantire stabilità nelle turbolenze, conforto nelle tragedie, colei che ha rappresentato sempre una guida sicura e affidabile al punto da essere una certezza, una roccia per i governi e per i suoi sudditi. E lo ha fatto senza esporsi mai, come da protocollo, sulle questioni politiche o senza schierarsi apertamente a favore o contro qualcosa o qualcuno. Discreta ed equilibrata anche nell'epoca dominata dai social e dalle opinioni a ogni costo. Può essere sembrata chiusa in un silenzio austero eppure le sue parole, non frequenti ma sempre misurate, rilette oggi, risuonano non solo straordinariamente attuali ma piene di messaggi significativi.
Il primo discorso alla nazione - Il suo primo discorso alla nazione è datato 15 aprile 1947: Elisabetta era ancora "solo" una principessa e da Capetown, in Sudafrica, pronunciò parole che erano già un atto di amore e fedeltà alla Corona ma anche un'impensabile anticipazione di quella che sarebbe stata la sua vita da sovrana. "My whole life, whether it be long or short, shall be devoted to your service. La mia intera vita, sia essa lunga o breve, sarà dedicata al vostro servizio e al servizio della grande famiglia imperiale alla quale tutti apparteniamo. Se procederemo con fede tutti insieme nella stessa direzione, con coraggio e tranquillità di spirito, riusciremo a fare di questo antico Commonwealth qualcosa di ancor più grande, più libero e capace di influenzare il mondo nelle scelte migliori", disse via radio. Un discorso che fu molto apprezzato dal padre, Re Giorgio VI, e dalla Regina Madre.
Il primo discorso in tv: "Benvenuti nella mia casa" - Le parole pronunciate a Natale del 1957 furono, come molte cose che riguardano Elisabetta II, a loro modo storiche: fu quello infatti il primo discorso reale trasmesso in televisione. "È inevitabile che io possa sembrare a molti di voi una figura piuttosto remota. Un successore dei re e delle regine della storia; qualcuno il cui volto può essere familiare nei giornali e nei film ma che non tocca mai le tue vite personali. Ma ora almeno per qualche minuto vi do il benvenuto nella pace della mia stessa casa", disse.
L'omaggio a Diana, "essere umano eccezionale" - La Regina ha parlato alla Nazione solamente sei volte, che sono poche se pensiamo alla durata del suo regno. Una di queste fu in occasione della morte di Lady Diana, in quello che molti considerano uno sei suoi discorsi più difficili. "Prima di tutto voglio rendere io stessa omaggio a Diana. Era un essere umano eccezionale e piena di doti. Non ha mai perso la capacità di sorridere o di ispirare gli altri con il suo calore e la sua gentilezza. Io l'ammiravo e la rispettavo per la sua energia e il suo impegno verso gli altri e - specialmente - per la devozione verso i suoi due ragazzi", disse dopo quel famoso 31 agosto 1997.
"We will meet again" - Altro discorso alla nazione, nonché il penultimo, fu quello trasmesso, dal castello di Windsor, il 5 aprile 2020, in piena pandemia. Elisabetta II ringraziò "chi resta a casa e così aiuta a proteggere le persone fragili e a risparmiare a molte famiglie il dolore già sofferto da quelli che hanno perso i loro cari. Insieme stiamo affrontando l’emergenza, se restiamo uniti e risoluti vinceremo noi. Prevarremo e la vittoria apparterrà a ciascuno di noi. Dobbiamo confortaci pensando che i giorni migliori torneranno", disse. Per poi concludere con quel "We will meet again", ci incontreremo di nuovo, che in queste ore commuove più che mai.
"Mai arrendersi, mai disperare" - L'ultimo discorso alla nazione è dell'8 maggio 2020, in occasione del 75esimo anniversario del VE Day (Victor in Europe day), il giorno della vittoria sulla Germania nazista. Ricordando lo spirito che ha guidato l’Europa verso la fine della Seconda guerra mondiale e che ha portato suo padre, re Giorgio VI, ad annunciare alla radio la vittoria degli alleati, la Regina pronunciò un "mai arrendersi, mai disperare" che era un messaggio di speranza nel momento ancora critico della pandemia.
"Il dolore è il prezzo che paghiamo per l'amore" - Non ci sono state però solo le parole solenni, ufficiali e storiche. Ci sono state, ad esempio, anche quelle sull'amore: "Il dolore è il prezzo che paghiamo per l’amore. I bei ricordi sono la nostra seconda possibilità di felicità". E poi pronunciò anche un significativo "Non prendiamoci troppo sul serio: nessuno di noi ha il monopolio della saggezza".
"Il mondo non sempre piacevole" - La sua forza e il suo senso del dovere emergono anche tra queste righe: "Il mondo non sempre è un posto piacevole. Col tempo i tuoi genitori ti lasciano e nessuno è più disposto a tutto per proteggerti incondizionatamente. Devi imparare a stare al mondo, per te stesso e per quello in cui credi - e a volte, scusate il linguaggio - dare qualche calcio nel sedere".
Sul ruolo delle donne - Donna di potere e di successo in mezzo ai potenti della terra, pronunciò parole importanti proprio sulla figura femminile: "Perché alle donne viene sempre chiesto di sorridere? Se un uomo non lo fa lo si percepisce come solenne, una persona seria, nessuno pensa che sia triste. Sono state le donne a portare dolcezza e benevolenza nel duro processo di umanizzazione della società".
"Non conosco una formula per il successo" - Lei che i leader mondiali li ha incontrati tutti (tra gli altri, 15 premier britannici, 14 presidenti americani e cinque papi) si era fatta ben più di un'idea di cosa significasse non solo governare ma saper essere una guida, un leader. Ecco a tal proposito, le sue parole: "Non conosco una formula per il successo. Ma col passare degli anni ho potuto notare che alcune capacità di leadership sono universali e spesso hanno a che fare con l’incoraggiare le persone a mettere a frutto il loro talento, il loro entusiasmo e la loro ispirazione per lavorare insieme".
"Un buon posto, ma così noioso" - Dopo la sua morte ci sono rimaste impresse le parole pronunciate da altri: la formula "London Bridge is down", il ponte di Londra è crollato, con cui, secondo un piano ben studiato e da tempo programmato, è stata diffusa al governo la notizia della morte della Regina, ma anche il "God save the King" con cui la premier Liz Truss l'ha salutata indicando già la via della successione di Re Carlo III. Non sappiamo e non sapremo mai le ultime parole pronunciate da Elisabetta a Balmoral, dove è morta "serenamente", "peacefully", come scritto nel comunicato di Buckingham Palace. Ma tra tutte le frasi, a Sua Maestà non dispiacerà se ne ricordiamo anche una pronunciata dal suo amatissimo marito Filippo: "Mia moglie ha un buon posto, abbastanza sicuro, ma così noioso". E ci perdonerà, il Duca, se osiamo contraddirlo. Perché Elisabetta II è stata un'infinità di cose e tra queste è stata anche capace di rendere immortale, di ispirazione, niente affatto banale persino quel "noioso" ruolo di Regina. Al punto da divenire la Regina, per definizione.