Le famiglie europee cominciano a sentire gli effetti della crisi. Colpa dell’inflazione che fa correre i prezzi, soprattutto dell’energia. Le bollette di luce e gas sono triplicate rispetto a un anno fa, con la conseguente difficoltà a far quadrare i conti del bilancio familiare. A risentirne sono anche gli animali domestici.
NEL REGNO UNITO AUMENTANO I CANI RESTITUITI
L’organizzazione per il benessere degli animali “Many Tears Animal Rescue”, in Galles, Regno Unito, ha evidenziato come ci sia un forte aumento del numero di cani e cuccioli restituiti o abbandonati al rifugio. L’aumento delle restituzioni, però, non riguarda il comportamento irresponsabile dei proprietari. Le famiglie, semplicemente, non riescono più a permettersi di mantenere i fedeli amici a quattro zampe.
L’INFLAZIONE FA SCHIZZARE I PREZZI
L’inflazione nell’Eurozona ha raggiunto il 9,1%, con l’aumento dei prezzi generalizzato, che ha riguardato anche beni essenziali come energia e cibo. Gli inglesi pagano il 50 per cento in più per fare la spesa, senza contare gli aumenti legati alle bollette. Nei prossimi mesi la situazione è destinata a peggiorare, con la Banca d’Inghilterra che comincia a parlare apertamente di recessione.
COME PER LA CRISI DEL 2008
L’associazione Dogs Trust, che attualmente ha 692 cani che necessitano di una casa in 21 centri in tutto il Regno Unito, ha fatto sapere che l’ultima volta che ha visto qualcosa del genere è stato dopo il crollo finanziario del 2008: “Questa crisi del costo della vita si è insinuata su di noi molto più rapidamente di quanto la gente si aspettasse”, ha commentato Adam Clowes, direttore delle operazioni dell’associazione. L’ente di beneficienza sta pensando di estendere un fondo di emergenza rivolto alle persone che hanno difficoltà economiche. Un altro ente di beneficienza inglese ha stimato che le adozioni di animali sono scese a 100 al mese da circa 10mila del picco registrato nel lockdown.
IL RISCHIO ANCHE IN ITALIA
Il rischio di doversi separare dagli amici pelosi non riguarda solo il Regno Unito ma anche l’Italia. “Migliaia di famiglie chiedono da subito una moderazione dei prezzi dei prodotti essenziali per cani, gatti ed altri animali domestici in particolare quelli per la vita di tutti i giorni abbattendo l’Iva anche sulle spese veterinarie per la quale viene applicata una aliquota sproporzionata”, si legge in una nota dell’associazione animalista AIDAA. “Se non ascoltiamo la loro richiesta d’aiuto, il rischio è che il prossimo anno ci troveremo un’emergenza senza precedenti legata all’abbandono ed alla remissione di proprietà di migliaia di cani e gatti per motivi di natura economica”.