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Sorelle travolte dal treno a Riccione, il padre: "Fonderò un'associazione in loro nome"

"Voglio aiutare i giovani a crescere lontano dai pericoli, così la morte delle mie figlie non sarà vana", ha aggiunto

Riccione, alla stazione si cercano ancora i resti di Giulia e Alessia Pisanu

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Vittorio Pisanu, il padre di Giulia e Alessia, le sorelle di 17 e 15 anni di Castenaso (Bologna) morte il 31 luglio dopo essere state travolte da un treno Frecciarossa in transito alla stazione di Riccione, costituirà un'associazione nel nome delle figlie. Lo ha annunciato lui stesso in un'intervista rilasciata al Resto del Carlino a più di un mese dalla tragedia. "Per ricordarle - ha detto - vorrei anche organizzare degli eventi. Ho tante idee nella testa, il mio obiettivo principale è quello di cercare di fare un po' di bene ogni giorno per non sprecare il tempo che ci viene donato. E aiutare i giovani a crescere lontano da certi ambienti. Perché la morte delle mie due figlie non risulti vana e non accada mai più".

Pisanu ha inoltre ricordato quei drammatici momenti e anche i giorni successivi. "Ho sentito commenti che mi hanno ferito - ha dichiarato - ma non mi interessano. Dobbiamo rispettare i pensieri degli altri anche se a volte è necessario riflettere bene prima di certe cose e giudicare, perché il rispetto viene prima di ogni altra cosa. Io ero sempre con le mie figlie, vivevo per loro e per Stefania (l'altra sua figlia, ndr) da mattina a sera".

In compenso, "tantissima gente si è fatta avanti, ovunque: parenti, amici, l'intera comunità di Castenaso, dalla Sardegna, tutti ci stanno aiutando, tutti ci stanno vicino. Il loro abbraccio ci aiuta".

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