Mozambico, suora italiana uccisa in un attentato | Vivi due preti che sono riusciti a fuggire
Attacco alla comunità di suore comboniane di Chipene. Due sacerdoti si sono messi in salvo e sono diretti a Nacala. Un sacerdote durante l'attacco: "Mi stanno per uccidere, ma li perdono"
Attentato in Mozambico alla comunità di suore comboniane di Chipene. Nell'attacco è rimasta uccisa una suora italiana, Maria De Coppi, come comunicato dalle stesse comboniane in una nota della Segreteria generale. Due preti friulani, invece, don Lorenzo e don Loris, sono vivi e sono riusciti a fuggire. Lo ha scritto su Facebook il Centro Missionario Concordia Pordenone, diocesi a cui appartengono i due sacerdoti. "I ribelli hanno assaltato la missione dando fuoco a tutte le opere parrocchiali", si legge.
In Mozambico dal 1963 - Suor Maria De Coppi era in Mozambico da tantissimi anni, come ha scritto suor Enza Carini dando la notizia della morte. "Mi dispiace dover comunicare la tristissima notizia che sr. Maria De Coppi è stata uccisa. Le altre due sorelle sono insieme ai Fidei Donum e stanno aspettando l'arrivo dei Combiniani. Suor Maria era in Mozambico dal 1963".
L'assalto dei ribelli - Anche il Centro Missionario Concordia Pordenone ha dato notizie dell'attentato. "Don Lorenzo e don Loris sono vivi! Ringraziamo Dio. I ribelli hanno assaltato la missione dando fuoco a tutte le opere parrocchiali. Suor Maria, missionaria comboniana originaria di Vittorio Veneto, è stata uccisa durante l'agguato. Tutti i sopravvissuti sono adesso in fuga verso Nacala", si legge in un post su Facebook.
Il prete: "Mi stanno per uccidere, ma li perdono" - Mentre i ribelli stavano incendiando la struttura in cui si trovata, don Loris Vignandel aveva lasciato quelli che lui considerava gli ultimi disperati messaggi prima di morire. "Qui sparano, ci vediamo in paradiso. Stanno incendiando la casa. Se non vi risento, approfitto per chiedervi scusa delle mie mancanze e per dirvi che vi ho voluto bene. Ricordatevi di me nella preghiera. Se il buon Dio me ne darà la grazia, vedrò di proteggervi da là. Ho perdonato chi eventualmente mi ucciderà. Fatelo pure voi. Un abbraccio".
La missione - L'attentato è avvenuto nella missione di Chipene, dove operano sacerdoti e volontari della diocesi di Concordia-Pordenone che accoglie centinaia di persone che scappano dalla guerriglia tra mercenari rwandesi e i gruppi terroristici islamici. Don Lorenzo Barro, 58 anni, si trova nella missione in Mozambico da 6 anni, mentre nel 2018 è arrivato anche don Loris Vignandel, che ha 45 anni. A lavorare con loro, oltre a suor Maria, anche un'altra italiana, Eleonora, le spagnole Angeles e Paula spagnole, e suor Sandrine del Togo.
Il messaggio di Zaia - "Dal 1963 suor Maria portava aiuto, sostegno, amore, dedizione alle popolazioni del Mozambico. E' terribile, inaccettabile, dolorosissimo sapere che proprio lì, proprio mentre compiva la sua missione di pace e carità, è stata brutalmente assassinata". Lo afferma in una nota il presidente del Veneto Luca Zaia, esprimendo il suo "immenso cordoglio" per la morte di Suor Maria.
Le ultime testimonianze di suor Maria - "Gli ultimi due anni sono stati molto duri. Al nord del Paese è in corso una guerra per i giacimenti di gas e la gente soffre e scappa: nella mia parrocchia ci sono 400 famiglie che arrivano dalla zona di guerra. Poi è venuto il ciclone. Infine l'anno scorso la siccità si è prolungata per tanto tempo. Oggi a Nampula c'è un'estrema povertà". Cos' raccontava suor Maria in un'intervista di ottobre.