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Venezia 79: applausi per "Il signore delle formiche" di Gianni Amelio

Successo in sala e in conferenza stampa per il film italiano in concorso alla Mostra del Cinema

Applausi in sala e in conferenza stampa per "Il signore delle formiche" di Gianni Amelio, uno dei cinque italiani film in concorso alla 79esima Mostra del Cinema di Venezia. "Nel mio film c'è risonanza nell'oggi, nella violenza contro i diritti della persona", ha detto il regista.

Venezia 79: il cast de "Il signore delle formiche" di Gianni Amelio

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"Il signore delle formiche" di Gianni Amelio con Luigi Lo Cascio, Elio Germano, Leonardo Maltese, Sara Serraiocco, è ambientato alla fine degli anni Sessanta quando si celebrò a Roma un processo che fece scalpore. Il drammaturgo emiliano, poeta, scrittore, omosessuale Aldo Braibanti fu condannano a nove anni di reclusione con l'accusa di plagio, cioè di aver sottomesso alla sua volontà un suo studente e amico da poco maggiorenne (il quale subì, per volere della famiglia, l'elettroshock e l'ospedale psichiatrico). Alcuni anni dopo il reato di plagio venne cancellato dal codice penale.

La vicenda, con le proteste fuori del tribunale, ebbe grande eco. "Amo questo film, lo accompagnerò anche nell'ultima parrocchiale di Malta - ha detto il regista Gianni Amelio - ma non sono felice, non per quest'opera che invece penso sia una delle mie migliori ma per mie cose private, per la storia d'amore che ho vissuto sul set molto tormentata. Forse il film si è giovato di questo, ho scoperto le stesse fragilità del protagonista. Insomma è il caso Braibanti ma soprattutto la storia d'amore tra un uomo e un ragazzo, ed è diventato molto autobiografico".

Nel film, con Luigi Lo Cascio nel ruolo dell'intellettuale di Fiorenzuola d'Arda (Piacenza), l'esordiente Leonardo Maltese (il giovane Ettore, nome di fantasia perché la vera famiglia non ha acconsentito), Elio Germano in quello di Ennio, giornalista dell'Unità che si appassiona al processo e vuole raccontarlo senza censure, appare ad un certo punto durante le proteste guidate dalla giovane Graziella (Sara Serraiocco), il volto di Emma Bonino oggi.

"Non era neppure nel partito radicale in quegli anni, mi ha detto - ha proseguito Gianni Amelio - ma io ho preferito il suo volto a quello di una comparsa con l'immagine di Marco Pannella, mi interessava far vedere quanto sono stati importanti in Italia, quanto coraggio hanno avuto e si deve al Partito Radicale se è stato cancellato nel 1981 il reato di plagio".

Era presente anche Franco Grillini, presidente onorario di Arcigay: "La questione omosessuale non è risolta - ha detto con Amelio che lo applaudiva - basti pensare al vergognoso applauso in Senato per lo stop alla legge Zan".

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