L'ADDIO

Liz Truss dalla Regina Elisabetta: ecco la nuova premier britannica | L'addio di Johnson a Downing Street

L'erede di BoJo ha incontrato Sua Maestà nella residenza scozzese di Balmoral per la nomina formale a primo ministro 

© Afp

Liz Truss ha incontrato la Regina Elisabetta nella residenza reale scozzese di Balmoral, dove Sua Maestà l'ha formalmente designata a nuovo premier britannico con la cerimonia del "baciamano". La nuova leader Tory, 47 anni, succeduta a Boris Johnson, diventa così il primo ministro numero 15 nei sette decenni di regno di Elisabetta, il 56esimo nella storia dell'Isola da quando la carica fu istituita. 

Downing Street, l'ora del cambio - Il passo successivo per Truss è il ritorno a Londra per prendere possesso della residenza di Downing Street con un breve discorso e per dare il via all'ufficializzazione delle nomine dei ministri. 

Il nuovo primo ministro è arrivato a Balmoral in compagnia del marito, Hugh O'Leary, vestita di scuro nel pieno di una giornata grigia e piovosa. Successivamente Truss ha stretto la mano a una Regina sorridente, appoggiata a un bastone in un salotto della residenza, con addosso un golfino chiaro e una tradizionale gonna scozzese a scacchi. 

Poco dopo l'incontro, una nota diffusa dalla corte ha certificato la sua designazione a capo del governo britannico da parte di Elisabetta II. In precedenza, Buckingham Palace aveva ufficializzato con un primo comunicato l'accoglimento formale delle dimissioni di Boris Johnson, presentate nelle mani della sovrana e "accettate graziosamente" da Sua Maestà, secondo la formula di rito. Ora BoJo deve passare, tra le altre cose, a Truss i codici segreti per il controllo dei missili del deterrente nucleare britannico. 

L'addio di Johnson a Downing Street - Johnson si era già congedato dalla sua ormai ex residenza di Downing Street con un discorso d'addio prima di recarsi anche lui a Balmoral, in Scozia, per rassegnare formalmente le sue dimissioni da premier nelle mani della Regina Elisabetta e passare il testimone a Liz Truss. Davanti a familiari e sostenitori, ha ribadito di essere fiero di quanto fatto nei suoi tre anni di governo, sottolineando il sostegno militare a Kiev contro la Russia e il calo della disoccupazione. 

La polemica: "Regole cambiate in corsa" - Ad ascoltare le sue parole c'erano anche la First Lady Carrie, la sorella Rachel, la fedelissima Nadine Dorries, ministro della Cultura, e vari collaboratori. Il primo ministro uscente non ha mancato di sottolineare ancora una volta in tono critico le circostanze che lo hanno costretto a rinunciare alla guida del governo, accennando polemicamente a "cambiamenti ci regole in corsa" invocate contro di lui nel gruppo parlamentare dei Tory per obbligarlo "alla staffetta". Un'uscita di scena, ha insistito, che colpisce un governo frutto della "più grande vittoria elettorale dal 1979" e che nelle sue parole è stato capace di portare a compimento la Brexit, ridurre la disoccupazione e far ripartire il Paese e la sua economia dalla pandemia grazie a un programma vaccinale anti-Covid realizzato in anticipo rispetto a tutti gli altri Paesi europei. 

La guerra e la crisi economica - Sugli aiuti di Londra a Kiev, Johnson ha precisato che potrebbero aiutare l'Ucraina a rovesciare le sorti "della peggiore guerra in Europa in 40 anni". Ha inoltre imputato parte della responsabilità dell'attuale crisi economica a Vladimir Putin, che comunque, ha affermato, non riuscirà mai a "bullizzare" il Regno Unito e il suo popolo. 

"Il mio sostegno a Liz Truss" - Johnson ha inoltre esposto la sua intenzione di "tornare all'aratro" del lavoro politico dietro le quinte, confermando quindi indirettamente di voler mantenere il suo seggio da deputato per garantire "il sostegno più fervido" alla sua erede Liz Truss, finora ministro degli Esteri, proclamata nuova leader Tory e destinata a guidare la Gran Bretagna come primo ministro dopo il passaggio di consegne nelle mani della Regina a Balmoral. "Ora è tempo per tutti noi di schierarci dietro Liz Truss", ha sottolineato, precisando che il nuovo governo ha un piano per far fronte al caro-vita determinato dalla crisi attuale dell'energia. "E' tutto amici": così ha chiuso il suo discorso parlando davanti al numero 10 di Downing Street, dove ha affermato ancora una volta l' "unità indistruttibile" del Regno respingendo indirettamente le pulsioni indipendentiste della Scozia.

Ti potrebbe interessare