storie di moda

Martina Tagliaferro. Abiti e calzature easy-chic 100% Made in Italy

Collezioni pensate e realizzate interamente in Toscana per una donna alla conquista del mondo

di Elena Misericordia

Martina Tagliaferro, talentuosa e vulcanica fashion designer toscana, nata a Firenze ma trapiantata all’isola d’Elba, è la fondatrice del brand di calzature ed abbigliamento femminili che porta il suo nome.

Donna solare, intraprendente, fantasiosa, amante del bello in tutte le sue forme, Martina realizza scarpe e abiti di alto pregio, confezionati nei migliori laboratori artigiani del nostro territorio, con materiali di prima qualità. È così che l’eccellenza del Made in Italy si manifesta in una graffiante linea di calzature, che mixano un’estetica stilosa e ricercata con una vestibilità dal massimo comfort. Ad essa si accompagnano abiti sofisticati ed eleganti, confezionati con tessuti leggeri e impalpabili, che accarezzano con garbo la silhouette femminile.

Il fascino e l’esclusività dell’Isola d’Elba, nella quale mare e natura lussureggiante sono i veri protagonisti, si rispecchiano nelle collezioni firmate Martina Tagliaferro, pensate per una donna consapevole di se stessa, libera e audace, alla scoperta del mondo.

Chi è Martina Tagliaferro? Quali sono le tue origini e qual è stato il tuo percorso di formazione?

Quarantacinque anni, mamma di una meravigliosa figlia di dieci, Mia, e compagna di vita di Gianmarco, con il quale collaboro anche professionalmente. Mi piace definirmi stilista, locandiera e bottegaia. Sono cresciuta in una famiglia piena di libri, il mio babbo Vincenzo, elbano, era medico e la mia mamma Adele, milanese, professoressa di inglese. Grazie a loro, fin da piccola, insieme a mio fratello Tommaso, ho girato mezza Europa, visitando mostre e musei. 
Sono nata a Firenze e cresciuta a Campi Bisenzio, ho frequentato per quattro anni l’Università di Psicologia, quindi il corso di teatro della Limonaia a Sesto Fiorentino. Niente tuttavia mi ha mai assorbita completamente e, dopo un grande scontro con mio padre, a venticinque anni mi sono iscritta al Polimoda, finalmente imboccando la mia strada.

Da dove deriva la tua passione per la moda?

Le passioni sono innate e mi è sempre piaciuto circondarmi di cose belle. Ho respirato fin da piccola l’arte. Mentre le mie coetanee guardavano Beautiful e compravano CIOE’, io facevo l’abbonamento a Vogue e Glamour. Quando da ragazzina andavo a trovare i nonni a Milano, la mia tappa fissa era da Fiorucci, dove potevo trascorrere pomeriggi interi: lì mi sentivo come “Alice nel paese delle meraviglie”…vestiti e accessori in un concentrato di colore e divertimento! 

Quando e com’è nato il brand che porta il tuo nome?

In passato, con un mio ex fidanzato, che proveniva da una famiglia di Firenze molto affermata nel mondo delle calzature, dopo un’esperienza di quattro anni nell’azienda di proprietà, abbiamo creato un marchio tutto nostro, staccandoci dal suo cognome ingombrante. Nel giro di un anno ci siamo fatti strada nei cento migliori store italiani, in Giappone e a Selfridges, a Londra. Poi, nel 2009, per amore, ho abbandonato il progetto e, con le mie sole forze, ho dato vita al brand che porta il mio nome e cognome. Per le prime tre stagioni ho venduto ad altri negozi fino a quando, durante la gravidanza, ho deciso di azzerare le ansie dei pagamenti e di distribuire le mie calzature soltanto attraverso la mia boutique di Marciana Marina, all’isola d’Elba. In quello stesso periodo ho fatto confezionare la prima gonna: da lì ha preso il via anche la mia linea di abbigliamento.

Quali sono le cifre stilistico-distintive delle tue collezioni?

Ho la fortuna di essere una donna “casa e bottega”, in quanto abito proprio sopra il mio negozio. Ho quindi la possibilità di conciliare i miei impegni e di trascorrere due orette al giorno nel mio store, in viale Principe Amedeo, per osservare le persone e le mie clienti. Come diceva mia nonna: “attraverso questa strada passa tutto il mondo, mille realtà diverse tra di loro!”. Le mie collezioni nascono proprio dalla strada e si presentano come un mix and match di colori e materiali… la moda per me deve essere innanzitutto divertimento e distogliere dalle preoccupazioni della vita quotidiana, regalando spensieratezza.

Che importanza assumono artigianalità Made in Italy e qualità dei materiali nell’ambito della tua produzione?

Un’importanza primaria, visto che su ogni creazione compare la mia firma. Gli artigiani con cui collaboro negli anni sono diventati parte della mia famiglia, vengono anche in vacanza nelle case di villeggiatura gestite da mio marito. La produzione viene realizzata nei laboratori artigiani delle colline di Firenze. I pellami sono di Santa Croce (PI): li scelgo personalmente nelle concerie nelle quali si riforniscono tutti i marchi più famosi.

 

L’ispirazione da dove arriva? Cosa c’è di te, del tuo mondo, della magia dell’Isola d’Elba dove vivi nelle tue creazioni?

L’ispirazione deriva dai tanti viaggi, ultimamente un po’ diminuiti a causa della pandemia, ma in via di ripresa. Parigi si riflette nelle mie collezioni, che prevedono sempre un capo di paillettes o dei sandali glitterati, per far risplendere le mie amiche-clienti della stessa luce che caratterizza la Ville Lumière. Immancabili anche i capispalla, così amati dalle donne parigine…i cosiddetti paltò che tanto piacciono alle milanesi! Nelle mie creazioni c’è molto di Marciana Marina e della mia isoletta, l’Isola d’Elba, la più bella al mondo…dai colori del mare alle tinte pastello delle case dei paesini di pescatori sino al verde della vegetazione della macchia mediterranea. Gran parte dell’ispirazione deriva poi dall’eleganza naturale delle mie amiche-clienti dalle quali prendo spunto: sono loro le mie prime muse. Quest’anno, tra l’altro, ho avuto l’onore di avere come modelle Sofia Bianchini, che parteciperà a Miss Italia, e la famosa attrice Lucia Mascino, fotografate dalla bravissima Greta Citti.

A quale figura femminile ti rivolgi?

Ad una donna non banale, originale e curiosa, che non vuole passare inosservata.

Chi è Martina nella vita privata? Interessi e passioni nel tempo libero?

Sono molto curiosa, sensibile, amo stare da sola e leggere. Sempre alla ricerca di nuove tendenze, acquisto tantissime riviste di moda e arredamento. Mi piace guardare serie tv insieme a Miumiu, la mia lagotta. Gioco molto con mia figlia, adoro organizzare per lei e le sue amiche pigiama party e serate a tema. Porto avanti con la mia famiglia e alcuni amici l’Associazione Vacanze Marinesi, creata da mio padre, senza scopo di lucro, attraverso la quale ci occupiamo delle persone più bisognose. Abbiamo sposato la causa dei ragazzi con disturbi dell’apprendimento e del linguaggio. Due anni fa sono venuta a conoscenza del Metodo Davis con il quale tanti bambini stanno raggiungendo traguardi spettacolari. Raccogliamo offerte grazie al ricavato della vendita di shopper ideate insieme all’illustratrice Valentina Anzellotti, autrice di Babù. Con il ricavato finanziamo corsi di formazione per insegnanti di italiano, sostegno ed educatrici. Raccogliamo fondi anche per Save a Life for Life, associazione umanitaria per le cardiopatie, particolarmente attiva in Etiopia, in soccorso ai bambini malati di cuore.

Progetti e sogni per il tuo futuro? E per quello del tuo brand?

Immagino un futuro senza classificazioni ed etichettature, un mondo senza discriminazioni, nel quale ogni bambino con disturbi dell’apprendimento abbia la possibilità, con la dovuta assistenza, di imparare a leggere e scrivere senza difficoltà. Dal punto di vista professionale spero di aprire il mio monomarca a Milano, la città della moda, che evoca nella mia memoria lo storico Fiorucci, dove amavo perdermi da ragazzina, come se fosse un mondo incantato, traboccante di colore e spensieratezza. E poi c’è un altro grande sogno che sta prendendo forma: nonostante la crisi economica, presenterò in showroom a Milano la mia collezione Primavera-Estate 2023. Dall’esperienza della mia vita, con tutti i traguardi raggiunti e le difficoltà affrontate, ho imparato che in ogni situazione bisogna sempre cercare solo le cose belle.