FOTO24 VIDEO24 2

Scudo Ue sull'energia: dal price cap agli aiuti economici cash, ecco le soluzioni sul tavolo

Mercoledì la riunione dei "tecnici" e venerdì il summit decisivo dei ministri dell'energia. L'obiettivo è anche quello di fermare il flusso di denaro verso Gazprom

Afp

Lo scudo Ue sull'energia, ovvero le soluzioni in campo europeo per fronteggiare i rincari delle bollette (chiesto a gran voce dell'Italia), sarà sul tavolo dei big di Bruxelles nei prossimi giorni. Si apre quelle che viene definita una "settimana decisiva" per capire come l'Ue affronterà il problema. L'obiettivo è chiaro: mettere al riparo consumatori e imprese dal caro bollette. Ma la ricetta europea con cui raggiungere questo risultato è tutta da definire, tanto che gli addetti ai lavori definiscono la situazione "ancora fluida".

Emergenza energia in Europa: ecco quanto ci costa

1 di 4
2 di 4
3 di 4
4 di 4

Tante, come sempre, le ipotesi sul tavolo. Altrettante sono le variabili che potrebbero inficiare gli aiuti in discussione. La complessitò degli interventi attuabili non facilita il compito. A tentare di scogliere i nodi saranno mercoledì tecnici e ambasciatori dei 27 in vista dell'appuntamento clou, quello dei ministri dell'Energia fissato per venerdì. 

Il price cap al gas - La prima opzione, richiamata anche dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, è quella di fissare un tetto al prezzo del gas. Che dovrebbe riguardare in primis quello che arriva via tubo dalla Russia. Il suo costo così scenderebbe e Mosca vedrebbe tagliati i suoi enormi guadagni. Ma per funzionare - ammesso che Gazprom non decida lo stop totale delle forniture - i Paesi Ue e le rispettive aziende devono prima mettersi d'accordo per procedere ad acquisti in comune.

Niente tetto, ma prezzo "calmierato" agli utenti - Un'altra ipotesi è quella di pagare il gas a prezzi di mercato per poi distribuirlo a prezzi calmierati: l'Ue o i singoli Stati dovrebbero metterci la differenza. Così però la Russia continuerebbe a realizzare enormi profitti. C'è poi il pacchetto di interventi a cui sta lavorando la Commissione Ue "per ottimizzare il funzionamento del mercato elettrico europeo - come si legge in un documento non ufficiale - e ridurre l'impatto del caro gas sui costi sostenuti dai consumatori". 

Separare l'energia prodotta da fonti rinnovabili - Per intervenire sul breve termine Bruxelles ipotizza un'azione articolate in tre mosse. Prima di tutto attuare una riduzione concordata e programmata dei consumi di energia elettrica. Quindi fissare un tetto "amministrato" al prezzo dell'elettricità prodotta con fonti diverse dal gas che continuerebbe però ad essere venduta a prezzi di mercato.

I possibili ristori direttamente ai consumatori - Infine, dare allo Stato la possibilità di utilizzare quanto incassato dalle società attraverso la differenza tra il prezzo prefissato e il prezzo di mercato (con extraprofitti di fatto 'ufficializzati') per erogare ristori a consumatori e imprese. Il tutto facendo leva sull'articolo 122 del Trattato Ue. Un'ipotesi a cui si è arrivati, si spiega nel documento, dopo aver analizzato e scartato per vari motivi la "europeizzazione" degli interventi già attuati nella penisola iberica e in Grecia, nonché opzioni come la sospensione del mercato all'ingrosso del gas o la fissazione pura e semplice di price cap sull'energia elettrica.

Espandi