Caro energia, Bianchi: "Mai parlato di Dad a scuola per risparmiare" | L'allarme dei sindacati: "Mancano 200mila prof"
"Di fronte ai problemi, la scuola deve essere l'ultima a essere toccata", afferma il ministro dell'Istruzione a Cernobbio. Poi rassicura: "Avremo gli insegnanti tutti al loro posto". Ma Cgil e Uil sostengono il contrario
Il governo "non ha mai parlato della possibilità di fare un giorno in Dad per via del caro energia". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio. "La mia posizione è chiarissima" e "di fronte ai problemi che abbiamo e che tutti conosciamo, la scuola deve essere l'ultima a essere toccata", ha aggiunto Bianchi.
La rassicurazione - "Stiamo aprendo l'anno scolastico, avremo tutti gli insegnanti al loro posto", ha poi sottolineato il ministro. "In molte regioni abbiamo fatto le supplenze. Quest'anno non ci saranno le 40mila supplenze legate al Covid. Quindi non è che mancano, ma non ci sono perché erano legate al Covid. Stiamo lavorando per garantire a coloro che verranno la tavola apparecchiata e si può iniziare a servire la cena".
Le criticità - I sindacati stimano però che mancheranno 200mila insegnanti, soprattutto al Nord a livello geografico e nelle scuole primarie, nel sostegno, in Lettere e Matematica alle medie e Fisica alle superiori. "Sicuramente il 'tutti in cattedra' per l'1 settembre è saltato anche quest'anno", ha affermato Giuseppe D'Aprile, segretario generale Uil Scuola. Non solo: l'assenza di professori comporta il rischio di orari ridotti nel Lazio e di cattedre scoperte in Campania.
Nel Lazio, infatti, sono ancora in corso le nomine in ruolo dei docenti di sostegno specializzati e dei precari con tre anni di servizio che hanno superato il concorso straordinario. E come spiega il Corriere della Sera, non va meglio in Umbria e Molise, dove le graduatorie sono state prima pubblicate e poi ritirate o rettificate dopo ore perché sbagliate.
Oltre a D'Aprile, è critico anche Francesco Sinopoli, segretario nazionale della Federazione Nazionale dei Lavoratori della Conoscenza della Cgil: "Iniziamo l'anno scolastico con migliaia di precari, tante cattedre vuote e tanti posti scoperti tra collaboratori scolastici e personale di segreteria. Bisognava confermare l’organico Covid".
Le cattedre scoperte - "Vuoti L'ultima indagine di
Tuttoscuola ha evidenziato come i concorsi non ancora conclusi lasceranno vuoti circa 31mila posti sugli oltre 55mila attesi, ossia il 56%. "Il ritardo delle procedure concorsuali da un lato, e l'alto numero di non ammessi dall'altro comporteranno un numero di supplenti molto superiore al previsto", si legge.
Tuttoscuola "ha messo insieme i dati pubblicati da ogni Ufficio scolastico regionale, portando alla luce numeri preoccupanti: rispetto al numero di posti messi a concorso, a settembre ne verrà coperto da vincitori solo il 44%". Come rileva l'indagine, "la mancata stabilizzazione alimenta il cosiddetto carosello dei docenti, ovvero l'avvicendamento dei docenti non di ruolo che, in buona parte, non vengono confermati sulla stessa sede dell'anno precedente".
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