Franco: prospettive problematiche nell'immediato | Governo ha già stanziato 52 mld per crisi energetica
Il ministro, intervenuto al Forum di Cernobbio, ha spiegato come il nuovo quadro dell'economia italiana e mondiale abbia impattato sul Pnrr, sottolineando però che modificarlo significherebbe bloccarlo
"Le prospettive sono nell'immediato problematiche". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Daniele Franco, sottolineando che "abbiamo un rallentamento dell'economia mondiale rispetto alle precedenti revisioni, abbiamo la questione dei prezzi del gas e dell'energia e un progressivo incremento dei tassi d'interesse". Per fronteggiare l'emergenza energetica "nel complesso quest'anno con 6 decreti abbiamo stanziato 52 miliardi di euro, una cifra gigantesca", ha quindi aggiunto.
Secondo Franco, intervenuto al Forum di Cernobbio "gli indicatori congiunturali volgono per l'immediato al ribasso, già a giugno c'è un cedimento della produzione industriale e un tasso d'inflazione in aumento all'8,4%." A suo dire però "è importante che l'indice armonizzato italiano sia allineato con quello dell'area dell'euro. Dobbiamo assolutamente evitare un disallineamento rispetto agli altri Paesi".
"Riscrivere il Pnrr significherebbe bloccarlo" - "I costi di produzione delle opere stanno salendo e dovremo trovare modalità di finanziamento per poter costruire tutte le opere previste", ha quindi spiegato Franco, sottolineando che "completare la costruzione del Pnrr è fondamentale". "Credo - ha aggiunto - che non sia pensabile riscriverlo, perché sarebbe un modo per bloccarne la realizzazione". "Il Pnrr è fondamentale - ha concluso - e mira ad accrescere la crescita nel medio termine".
"Nel 2022 bolletta Paese potrebbe salire a 100 mld" - Parlando nello specifico del mercato europeo dell'energia, Franco ha spiegato che "c'è un dibattito" sul suo funzionamento e "più in generale sul ruolo del prezzo marginale nel mercato dell'energia". "E' evidente che stiamo trasferendo all'estero una parte del nostro potere di acquisto. Se si guarda alla bolletta energetica del Paese, cioè quanto costano le importazioni nette di energia, vediamo che nel 2021 era di 43 miliardi e nel 2022 potrebbe salire a 100 miliardi. Un aumento di 60 miliardi significa circa 3 punti di Pil e vuol dire un deflusso di risorse dall'Italia verso l'estero".
"Corriamo per indipendenza da Russia prima del 2024" - "Quest'anno - ha quindi aggiunto Franco - abbiamo cercato di accelerare mirando a ottenere l'indipendenza dal gas russo entro il 2024, ma in realtà stiamo correndo per fare se possibile anche prima". "L'energia è stato uno dei nostri temi principali, abbiamo cercato come governo di intervenire per assicurare la sicurezza energetica per il prossimo inverno e per gli anni successivi".
"Dl la prossima settimana ma limiti bilancio" - Quanto alla ricetta per far fronte all'emergenza energetica, il ministro ha spiegato che "la possibilità di fiscalizzare l'aumento del costo dell'energia trova dei limiti nel nostro bilancio pubblico con il debito molto elevato e i tassi d'interesse tendenzialmente crescenti". Franco ha quindi confermato che il governo interverrà con un decreto la prossima settimana ma che "inseguire" l'aumento dei prezzi non basta più. "Il punto importante è ridurre il prezzo", ha aggiunto facendo riferimento al "dibattito sul ruolo del Ttf" in corso in Europa.
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