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Argentina, punta pistola contro la vicepresidente Kirchner: arrestato

Il presidente argentino, Alberto Fernandez, ha rivelato che l'uomo, un cittadino brasiliano, di 35 anni, "ha premuto il grilletto" contro la 69enne "ma il colpo non è partito"

Un uomo è stato arrestato a Buenos Aires dopo aver puntato una pistola contro la vicepresidente Cristina Kirchner mentre scendeva dalla sua auto. Lo ha confermato il ministro della sicurezza Anibal Fernandez. Diversi canali televisivi hanno trasmesso l'immagine di una persona che mira alla testa della Kirchner mentre scende dall'auto che l'ha accompagnata a casa nel quartiere Recoleta di Buenos Aires. L'uomo si era avvicinato alla Kirchner in mezzo alla folla, in attesa per salutarla e chiederle un autografo. Il presidente argentino, Alberto Fernandez, ha rivelato che l'attentatore, un cittadino brasiliano di 35 anni, "ha premuto il grilletto" contro la 69enne "ma il colpo non è partito".

Centinaia di attivisti si erano radunati dalla scorsa settimana davanti all'abitazione della Kirchner, 69 anni, accusata di frode e corruzione relative all'aggiudicazione di appalti pubblici nella sua roccaforte di Santa Cruz (sud), durante i suoi due mandati presidenziali (2007-15). L'accusa ha chiesto una condanna a 12 anni di reclusione e l'interdizione a vita dai pubblici uffici.

Il presidente argentino: "Accertare fatti prima possibile" - Il presidente argentino, Alberto Fernandez, ha chiesto alla magistratura del Paese di indagare sul fallito attentato alla vicepresidente il prima possibile. "Ho parlato con il giudice che sta indagando sull'incidente. Le ho chiesto di accertare fatti e responsabilità il prima possibile", ha detto Fernandez nel suo discorso.

"Incidente più grave da quando abbiamo recuperato la democrazia" - L'uomo che ha attentato alla vita della vicepresidente argentina, "le ha puntato la pistola verso la testa, ha sparato ma il colpo non è partito", ha rivelato il presidente argentino, definendo l'accaduto "l'incidente più grave da quando abbiamo recuperato la democrazia" nel 1983. Fernandez ha esortato i leader politici e la società civile a ripudiare l'episodio.

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