AL CONSIGLIO INFORMALE DI PRAGA

Visti facili ai russi, Ue verso la sospensione dell'accordo del 2007: Mosca attacca, delusione Ucraina

Il viceministro russo: "Così Bruxelles si è sparata sui piedi, decideremo come rispondere" e il ministro degli Esteri di Kiev: "E' solo una mezza misura"

L'Unione europea intende sospendere l'accordo, che risale al 2007, di visti facili ai russi per l'ingresso nei Paesi Ue. La decisione, per ora solo politica, è stata presa dai 27 ministri degli Esteri al Consiglio informale di Praga: si è così trovato un compromesso tra i falchi (i Paesi limitrofi, che volevano di più) e le colombe (Francia, Germania, Italia". Il viceministro degli Esteri russo Alexander Grushko: "Così l'Ue si è sparata sui piedi". Deluso il ministro ucraino Dmytro Kuleba: "E' una mezza misura".

Compromesso - Si è quindi raggiunto un accordo che mantiene viva l'unità europea, giudicata un valore imprescindibile, ma che viene visto dagli intransigenti solo come "un primo passo". 

"Non vogliamo chiudere con la società civile" - "Non vogliamo separarci del tutto dalla società civile russa, soprattutto da coloro che sono contrari alla guerra in Ucraina", ha sottolineato l'Alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell illustrando i risultati ottenuti dopo i negoziati. 

"Diversi Stati membri però credono che non si possa continuare con il business as usual date le condizioni - ha chiarito Borrell -. Inoltre, da metà luglio, abbiamo osservato un aumento del traffico transfrontaliero dalla Russia e tutto ciò pone un rischio alla sicurezza di questi Paesi". 

Ok a "misure nazionali" - Ecco perché i "falchi", cioè i Paesi baltici, la Polonia e la Finlandia, potranno varare "misure nazionali" per la restrizione degli ingressi alle frontiere, seppure "in conformità con il codice Schengen". E si tratta di un bel bazooka, dal momento che lo stop ai voli diretti verso l'Ue, i restanti lungo le rotte alternative sono carissimi, ha reso i valichi via terra l'unica opzione possibile per molti russi. 

Mosca: "L'Ue si è sparata sui piedi, decideremo come rispondere" - Decidendo di sospendere l'accordo sul rilascio semplificato dei visti ai cittadini russi, l'Ue "ha deciso di spararsi sui piedi", ha detto a Ria Novosti il vice ministro degli Esteri di Mosca Alexander Grushko, spiegando che "la scelta non sarà senza conseguenze. La Russia può prendere misure sia simmetriche che asimmetriche in risposta". 

Kuleba: "Solo una mezza misura" - Secondo il ministro ucraino degli Esteri Dmytro Kuleba la decisione dell'Ue è "una mezza misura". "L'Ucraina crede che solo a due categorie di cittadini russi debba essere concesso il visto per l'Europa - chiarisce il capo della diplomazia di Kiev -. La prima concessione dovrebbe essere data per motivi umanitari, come trattamenti medici, riunificazioni con la famiglia o altri motivi. La seconda per motivi politici, quindi relativi ad attivisti per i diritti umani, dissidenti, giornalisti o persone oggetto di discriminazioni o politiche aggressive da parte del governo Putin. Se dovessi scegliere tra mezze misure e nessuna misura, sceglierei per la seconda opzione e continuerei a trattare per raggiungere decisioni più dure". 

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