La crisi energetica e il caro-bollette degli ultimi mesi hanno reso ancor più evidente la necessità di una transizione ecologica. Il tema è sul tavolo da anni e l'obiettivo delle zero emissioni entro il 2050 è condiviso. Il nuovo scenario internazionale, a cui si è aggiunta la crisi di governo, tuttavia, rischia di rallentare il percorso. Ma è davvero così? "La transizione ecologica è un processo inevitabile, non è legato a una questione attuale: la situazione che stiamo vivendo potrebbe rallentarlo, ma il processo è già iniziato e non si fermerà", spiega Dino Passeri, Direttore Generale di Distretti Ecologici, realtà nata nel 2018 come rete di imprese attive nell'ambito della sostenibilità e oggi tra i leader del settore in Italia.
"La transizione in questo momento ha fondamenta molto profonde - assicura Passeri -. Verso il green c'è stato un cambiamento di approccio generale, tecnico ma anche filosofico. Veniamo da due anni di pandemia, dalla guerra, dalla crisi energetica e questo ci ha portato necessariamente a fare una serie di valutazioni sul nostro modo di vivere che, anziché rallentare il processo di transizione ecologica, potrebbe renderlo più rapido".
In Italia il vero punto di svolta è arrivato con l'introduzione del Superbonus 110%. Nonostante un percorso particolarmente travagliato, "il Superbonus è oggi uno dei pochi strumenti che sta portando benefici", sottolinea Passeri. "Gli interventi sono concreti: si stanno modificando le strutture delle case, si stanno efficientando i condomini e ora ci si sta muovendo per intervenire anche sugli edifici pubblici". Attualmente Distretti Ecologici ha oltre 70 cantieri aperti con più di 2mila unità abitative in lavorazione nel Lazio per un importo che supera gli 80 milioni di euro di lavori. E altri 150 milioni di euro di interventi in ambito Superbonus sono già programmati.
La ricaduta sul Paese è economica, ma anche sociale e ambientale. "Il patrimonio immobiliare - continua Passeri - incide in modo molto importante sulla transizione perché ha un forte impatto sul consumo dell'energia". Riuscire a ridurre le emissioni significa rendere gli effetti del Superbonus tangibili nella lotta al cambiamento climatico, ma non solo. "Pensiamo alle case di periferia, in cui le famiglie oggi non stanno subendo il caro-bollette. O alla valorizzazione degli immobili: un immobile che oggi è efficientato, è un immobile che sul mercato ha un valore maggiore. Tutti questi parametri ci fanno capire quanto stia incidendo questo intervento in questo momento".