Benzina, verso la proroga del taglio delle accise | Caro-energia, le industrie del Nord: extra costi per 40 miliardi
Ue: misure d'emergenza contro la crisi dei prezzi entro poche settimane. Scholz: Germania pronta ad affrontare la crisi energetica, i nostri serbatoi sono pieni
Il prezzo del gas scende sotto i 260 euro, dopo le fiammate delle settimane scorse, e torna ai livelli di metà agosto. Il mercato reagisce così alle aperture dell'Europa sul fronte del decupling gas-elettricità e sul price cap. Anche in Italia il prezzo medio del gas subisce una netta flessione, ma gli industriali del Nord avvertono: con gli extra costi energetici da 40 miliardi rischiamo la deindustrializzazione. Intanto è in arrivo una proroga di 15 giorni al taglio delle accise sulla benzina.
In arrivo una proroga al taglio sulle accise della benzina - In Italia i prezzi di benzina e diesel resteranno calmierati fino al 5 ottobre: secondo quanto si apprende da diverse fonti di governo è in arrivo con decreto ministeriale (Mef e Mite) una nuova proroga di 15 giorni del taglio delle accise sui carburanti, in scadenza il 20 settembre. L'intenzione di allungare gli sconti era già stata annunciata a inizio agosto con il varo del decreto aiuti bis ma per farlo bisognava attendere i dati sull'extragettito Iva di luglio con cui la misura continua, in sostanza, ad autofinanziarsi.
Quotazioni gas - Ad Amsterdam le quotazioni del gas scendono a 254 euro al megawattora in chiusura, con il contratto Ttf, il riferimento per il gas europeo, in calo del 6,8%, dopo aver toccato un minimo di giornata a 242 euro.
In Italia il prezzo medio del gas scende a 612 euro - In Italia si vede già un netto calo del prezzo dell'energia, sceso a 612,36 euro al megawattora contro i 740 del giorno prima. Il Gestore dei mercati energetici (Gme) indica infatti un massimo orario a un soffio dai 760 euro (759,99) contro gli 867,28 euro del giorno prima, e un minimo di 538,9 contro di 688,24 della vigilia. Per il mercato italiano, le quotazioni del gas scendono al prezzo di riferimento di 278,745 euro al megawattora, compreso tra un minimo di 273,99 e un massimo di 288.99.
Ma al Nord si rischia la deindustrializzazione - Nonostante il prezzo scenda, la situazione economia resta allarmante e, secondo i presidenti di Confindustria Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto si rischia la deindustralizzazione per gli extra costi dell'emergenza energetica, che ammonta a 40 miliardi di euro. "Il tempo è ampiamente scaduto - avvertono Annalisa Sassi, Francesco Buzzella, Marco Gay ed Enrico Carraro - e una decisione in sede Ue non è più differibile".
Ue: entro qualche settimana le misure d'emergenza - Gli interventi d'emergenza annunciati da Bruxelles per la crisi dei prezzi vedranno la luce "entro le prossime settimane", ha assicurato un portavoce della Commissione. "Non escludiamo - ha chiarito - che la proposta possa avvenire prima del Consiglio straordinario. Gli Stati membri hanno forti competenze in materia, dunque bisogna sondare tutte le posizioni". Quanto invece alle riforme strutturali del mercato dell'elettricità, si andrà "all'inizio del prossimo anno". Sul tavolo c'è l'opzione di sganciare i prezzi dell'elettricità da quelli del gas. Fissato intanto al 9 settembre il Consiglio dei ministri dell'energia.
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