Win Butler degli Arcade Fire è accusato di violenza sessuale da quattro donne. E l'ennesimo caso di molestie con protagonista un personaggio di rilievo che scuote il mondo della musica. A darne la notizia e a far partire le indagini è stato il webzine musicale Pitchfork, che ha raccolto le testimonianze delle vittime. Si tratterebbe di tre devote fan della band indie rock canadese, che all'epoca delle molestie, ovvero tra il 2016 e il 2020, avevano tra 18 e 23 anni e di una quarta persona, gender fluid, che usa il pronome loro e che ha affermato di essere stata aggredita sessualmente dal cantante, 42 anni, due volte nel 2015, quando aveva 21 anni lei e lui 34.
Accuse insidiose per Butler, che pesano però anche sull'immagine degli Arcade Fire, una delle band di indie rock più famose di tutti i tempi, con spettacoli sold-out in tutto il mondo, milioni di album venduti e un Grammy come Album dell'anno.
Il gruppo è infatti ha costruito la propria immagine di band genuina e a "conduzione familiare" proprio sul musicista e sulla sua partner, la cantante e polistrumentista Régine Chassagne, sposata nel 2003. Fino a poco tempo fa della formazione indie rock faceva parte anche il fratello di Win, Will Butler, il che dava al gruppo quello status di band di famiglia che faceva parte del suo fascino. Così come le numerose canzoni che riflettono sull'amore, sull'innocenza perduta e sulla ricerca di qualcosa di reale a cui aggrapparsi in tempi difficili. In moti brani Butler e Chassagne hanno anche toccato questioni sociali e organizzato raccolto fondi per cause filantropiche. Queste accuse si abbattono quindi sulla band come una brutta e dolorosa tegola.
Le violenze sessuali, stando ai racconti delle vittime sarebbero avvenute in più occasioni, una volta mentre stavano guidando insieme in macchina, un'altra dopo che Butler si è presentato a casa loro nonostante in alcuni messaggi sul cellulare fosse stato esortato a non andare. E poi durante una cena quando Butler avrebbe infilato una mano nelle mutande di una di loro senza consenso o con insistenti richieste imbarazzanti da parte del musicista, che avrebbe mandato alle ragazze anche foto di nudo.
Tutte e quattro le vittime hanno chiesto di usare pseudonimi. Pitchfork sarebbe in possesso delle schermate dei messaggi intercorsi tra le donne e Butler e di dichiarazioni di amici e familiari che confermerebbero di essere stati informati dei presunti incidenti.
Contattato per un commento, Butler ha negato gli abusi, riconoscendo di avere avuto relazioni extraconiugali con ciascuna delle quattro persone, ma sempre consensuali e non iniziate da lui.
Attraverso il suo legale il frontman degli Arcade Fire si è anche offerto di mettere in contatto Pitchfork con diverse donne che hanno avuto esperienze sessuali consensuali con lui in passato. La moglie di Butler Régine Chassagne avrebbe poi anche fornito una dichiarazione a sostegno del marito: "È stato il mio compagno nella vita e nella musica per 20 anni. E per tutto l'amore della nostra vita, l'ho anche visto soffrire per un dolore immenso... So cosa c'è nel suo cuore e so che non ha mai, e non lo farebbe mai, toccato una donna senza il suo consenso e sono certo che non l'ha mai fatto. Ha perso la strada e ha ritrovato la strada del ritorno".
In una seconda dichiarazione, sempre fornita a Pitchfork, Butler ha parlato di un brutto periodo di alcolismo e depressione trascorso proprio negli anni in cui sarebbero avvenuti gli abusi scusandosi più volte per aver ferito delle persone.
"Sebbene queste relazioni fossero tutte consensuali, sono molto dispiaciuto per chiunque abbia ferito con il mio comportamento", ha scritto. “Mentre guardo al futuro, continuo a imparare dai miei errori e a lavorare sodo per diventare una persona migliore, qualcuno di cui mio figlio possa essere orgoglioso. [...] Mi dispiace di non essere stato più consapevole e sintonizzato sull'effetto che ho sulle persone - ho fatto una cazzata e, sebbene non sia una scusa, continuerò a guardare avanti e curare ciò che può essere curato, e imparare dalle esperienze passate” e ancora: "Niente di tutto ciò ha lo scopo di giustificare il mio comportamento, ma con questo voglio ricostruire il contesto di quegli episodi e raccontare quello che stava accadendo nella mia vita in quel periodo. Non riconoscevo più me stesso, la persona che ero diventato. Régine ha aspettato pazientemente guardandomi soffrire e ha cercato di aiutarmi nel miglior modo possibile. So che deve essere stato così difficile per lei guardare la persona che amava così smarrita".