"Spiccata e sistematica capacità delinquenziale"

Omicidio Willy, nuova condanna per i fratelli Bianchi per spaccio ed estorsioni

Altri 4 anni e mezzo per Marco e Gabriele, che hanno già ricevuto l'ergastolo per l'omicidio di Monteiro Duarte: si attende la pronuncia della Cassazione

© Instagram|  I fratelli Bianchi, Marco e Gabriele, accusati dell'omicidio di Willy Monteiro

Per Marco e Gabriele Bianchi non c'è solo la condanna per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte, il 21enne ucciso a calci e pugni all’esterno di un locale di Colleferro (in provincia di Roma) nel settembre 2020 e per il quale i due fratelli hanno ricevuto l'ergastolo. I due praticanti di arti marziali hanno ricevuto altri 4 anni e mezzo per spaccio ed estorsioni nella zona dei Castelli. Quest'ultima condanna è stata ridotta in Appello e ora i due attendono la data della Cassazione per rendere la sentenza definitiva.  

L'altra inchiesta di Velletri - In vista dell'Appello per l'omicidio di Willy, tra l'altro, i due fratelli hanno cambiato avvocato "per diversità di vedute" con Massimiliano Pica e a seguirli subentrano Valerio Spigarelli, Ippolita Naso e Pasquale Ciampa. L'ultima condanna comunque, come riportato dal Corriere della Sera, è arrivata in tempi rapidi e parallelamente a quella per la morte di Willy Monteiro Duarte. In questo caso bisogna risalire agli arresti, avvenuti nel dicembre 2020 e ottenuti dalla procura di Velletri per un giro di droga e pestaggi. All'epoca l'ordinanza di arresto era arrivata quando i fratelli Bianchi erano già in carcere, accusati dell'omicidio del 21enne a Colleferro, avvenuto esattamente tre mesi prima.  

L'attività di spaccio - L'inchiesta di Velletri ha fatto emergere un ruolo centrale dei fratelli Bianchi in un gruppo che spacciava cocaina nell’area di Velletri, Lariano, Artena e dintorni. L'attività di spaccio, come l'ostentazione di auto di lusso, era un modo per affermare il ruolo della banda. Marco e Gabriele si rendevano protagonisti di minacce e pestaggi per riscuotere pagamenti: ed era voluta e ricercata quella fama di "picchiatori" che avevano in tutta la zona. 

Le intercettazioni - Alcune intercettazioni hanno fatto emergere minacce verso un 20enne che aveva verso la banda un debito di poche decine di euro. "Sei un infame tu e tuo padre, siete solo dei pezzi di m..., avete torto marcio e andate pure a fa la denuncia infami...morti de fame", si legge nelle intercettazioni riportate dal Corriere della Sera. E secondo questa inchiesta di Velletri, sono emersi, nei confronti dei Bianchi, molti di quegli stessi elementi emersi nel corso del processo in corte d’Assise a Cassino che avevano portato, a luglio, alla condanna all'ergastolo per la morte di Willy. 

"Spiccata e sistematica capacità delinquenziale" - Il gip ha infatti riscontrato che "per le specifiche modalità e circostanze dei fatti, abituali e reiterati nel tempo, e per la loro gravità, si ritiene sussistente il concreto e attuale pericolo che gli indagati perseverino in altre azioni delittuose e condotte analoghe a quelle contestate" e che quei pestaggi apparivano "chiaramente indicativi di una spiccata e sistematica capacità delinquenziale". Un precedente questo che spiega l'ergastolo per i fratelli Bianchi per l'omicidio di Colleferro e non per Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, condannati a 21 e 23 anni rispettivamente, per concorso.

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