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Gas, il tetto al prezzo si decide tra 14 giorni: strada in salita (anche per lo "strano caso" Olanda)

Mentre la crisi energetica sta mettendo in ginocchio diversi Paesi, tra cui l'Italia, la speculazione in atto ha raddoppiato il surplus commerciale per i Paesi Bassi

Ufficio stampa

L'Europa è ancora lontana dal trovare una quadra sull'introduzione o meno di un tetto sul prezzo del gas. Nei prossimi giorni è prevista una riunione tecnica, ma una decisione potrà essere presa solo nel prossimo vertice dei ministri dell'Energia. L'esito del summit dipenderà dalla capacità dei rappresentanti europei di trovare un compromesso politico tra quei Paesi - tra cui l'Italia - che vorrebbero imporre un tetto al prezzo del gas e quelli che invece preferirebbero non interferire con il mercato. Non sarà facile, soprattutto a causa dei veti imposti da alcuni Paesi, come l'Olanda, che sta traendo benefici dalla crisi in atto. 

Gas via mare, le strade per fare a meno della Russia

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C'è gas che arriva da tutto il mondo, tranne che dalla Russia, sulle navi metaniere che attraccano ogni settimana al terminale gasiero di Adriatic Lng, 15 km al largo della costa veneta, a Porto Viro (Rovigo). E'il rigassificatore più grande dei tre esistenti in Italia - gli altri sono a Panigaglia (La Spezia) e a Livorno - il primo al mondo realizzato off-shore.  Diventerà il nostro caposaldo quando il Governo, d'intesa con i partner dell'Ue, deciderà di chiudere definitivamente il rubinetto al gas di Mosca. Col rigassificatore in Adriatico, una struttura in cemento armato lunga 180 metri, larga 88 e alta 47 metri, (oltre che dagli altri due impianti nazionali) si garantirà il riscaldamento agli italiani il prossimo inverno. Quello di Porto Viro, entrato in funzione nel 2009, è l'unico impianto italiano a poter accettare le metaniere cosiddette 'super large scale vessels' con capacità sino a 217mila metri cubi liquidi. Mas come funziona il rigassificatore? Il combustibile fossile arriva infatti sulle navi allo stato liquido, compresso a -160 gradi. Viene riportato allo stato gassoso - e a quel punto avviato verso la rete di distribuzione - sfruttando la differenza di temperatura data dall'acqua di mare. Intanto davanti alla costa veneta le navi vanno e vengono senza sosta. Dall'inizio del 2022 sono già 18 le metaniere giunte al terminale, per un totale di oltre 1,5 mld di metri cubi di gas. Nel 2020 erano state 76, 81 nel 2021. Il metano liquefetto arriva qui da 9 Paesi: prevalentemente dal Qatar, ma anche da Egitto, Trinidad e Tobago, Guinea Equatoriale, Norvegia, Nigeria, USA, Angola.

Proprio in Olanda, ad Amsterdam, si trova infatti il centro della speculazione che ha portato in sei mesi - ovvero dall'inizio del conflitto in Ucraina - a far lievitare i prezzi del gas, cresciuti rispetto all'anno scorso di oltre il 1000%. Nella capitale olandese si trova infatti la borsa energetica, un hub virtuale che, pur trattando una quantità tutto sommato ridotta di scambi, è punto di riferimento a livello europeo per fissare i prezzi dei nuovi contratti.

Secondo la quasi totalità degli osservatori, l'ultima quotazione - intorno ai 340 euro al megawattora - non ha riscontri sul mercato reale: l'offerta non è così scarsa da giustificare l'impennata e si moltiplicano le voci di chi chiede di porre un freno alla speculazione, messa in pratica da fondi internazionali con contratti futures e derivati.

Così mentre Italia, Germania e Spagna subiscono gli effetti del caro-metano sule loro bilancia commerciale, a causa dei rincari nei costi d'importazione, per l'Olanda il surplus commerciale è letteralmente raddoppiato. Si è venuta a creare quindi una situazione di netto vantaggio a cui il Paese non vuole rinunciare e il veto in sede europea ne è la diretta conseguenza. 

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