Il Covid "è ancora un problema aperto. C'è un'indicazione delle due organizzazioni internazionali di riferimento, l'Agenzia Europea del Farmaco e il Centro Europeo per il controllo e la sorveglianza delle malattie, che invitano tutte le persone sopra i sessanta anni a un'ulteriore dose di richiamo". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, a RTL 102.5. "Il mio appello alle persone sopra i sessant'anni o alle persone fragili è di prenotare subito un'ulteriore dose di vaccino in vista dei mesi più complicati, tradizionalmente autunno e inverno", ha aggiunto il ministro, che ha parlato anche di aborto. "Penso che sui diritti delle donne non si possa arretrare di un millimetro e anche su questo credo sia importante che ciascuna forza politica dica come la pensa fino in fondo", ha dichiarato.
Covid e vaccino - Il ministro ha quindi sottolineato che "abbiamo strumenti che nei primi mesi più difficili non avevamo. La campagna di vaccinazione in Italia ha avuto un impatto straordinariamente positivo. Il vaccino ha una prima funzione fondamentale, ovvero ridurre l'ospedalizzazione ed evitare che ci siano ricadute troppo pesanti sul nostro Servizio Sanitario Nazionale. L'oltre 90% di persone che in Italia ha fatto il vaccino sopra i dodici anni ci ha messo in condizione di affrontare anche i numeri significativi del contagio degli ultimi mesi in modo più positivo".
Rispetto alla somministrazione della quarta dose agli over60, "intanto - ha rilevato - siamo oltre due milioni e novecentomila persone che hanno fatto la quarta dose. Dobbiamo insistere, questa percentuale deve crescere. L'auspicio è che con la ripresa di settembre ci possa essere un aumento delle persone che decidono di proteggersi". Speranza ha anche ricordato che "sono in corso procedure per l'autorizzazione dei nuovi vaccini, la capacità dei vaccini di prevenire le ospedalizzazioni è positiva. La scienza continua ad adeguare le proprie indicazioni all'evoluzione delle varianti". I vaccini che abbiamo oggi, ha concluso, "sono utili. Lo dimostra il fatto che rispetto a quando non avevamo i vaccini possiamo consentirci anche numeri di circolazione più alti senza un impatto particolarmente grave sulle nostre strutture sanitarie".
"A settembre a scuola senza mascherina, poi si valuta" - "Alla partenza della scuola, la mascherina non sarà obbligatoria, poi si valuterà il quadro epidemiologico passo dopo passo. L'auspicio è che si possa utilizzare il tema della raccomandazione e della responsabilità individuale rispetto all'obbligo. Sarei un po' più cauto nel dire no mascherina", ha aggiunto il ministro della Salute Speranza a RTL 102.5. "Se ci sono situazioni di particolare rischio - ha sottolineato - la mascherina è sempre utile. Questo vale in tutte le fasi della vita di una persona. Per me, resta uno strumento molto utile e ancora indispensabile. Dunque, se mi trovo in un posto con numero significativo di persone, oppure in un posto dove non ci sono finestre aperte, anche senza obbligo uso la mascherina. In alcune condizioni - che vanno valutate di volta in volta - è uno scudo importante".
"Salvini-Meloni, su vaccini Covid basta ambiguità" - Sulla vaccinazione anti-Covid "basta ambiguità. Lo dico a Salvini, Meloni. Si dicano parole chiare. Dobbiamo considerare che qualsiasi cosa accada dopo il 25 settembre, il Paese continuerà sulla linea del rispetto dell'evidenza scientifica, non possiamo permetterci errori su una materia così delicata. Faccio appello a tutti i leader affinché dicano che dopo il 26/9 si continua con la stessa determinazione nella campagna di vaccinazione", ha affermato Speranza. "Dentro Fdi e Lega, ci sono state posizioni che sembrano fare l'occhiolino ai no-vax. Su questo tema - ha aggiunto - non bisogna dividersi. La battaglia contro il Covid è ancora aperta. Spero davvero che l'esito delle elezioni non rischi di influenzare la campagna vaccinale".
"Vaiolo delle scimmie, cautela e prudenza senza allarmismi" - Rispetto ai casi di vaiolo delle scimmie, il ministro ha detto: "Dobbiamo come sempre tenere un atteggiamento di cautela e di prudenza però senza arrivare ad allarmismi che non sarebbero giustificati".
"Aborto, non arretrare su diritti" - La legge 194 sull'aborto, ha detto Speranza, "è una legge positiva che dobbiamo difendere. Se qualcuno ha in testa di mettervi mano è bene dirlo con chiarezza perché gli italiani devono scegliere e sapere a cosa si va incontro. Se lo scenario è all'americana, in cui si cancellano questi diritti, è bene dirlo con chiarezza". "Dobbiamo creare condizioni per cui la norma vigente sia pienamente applicata. Le regioni - ha aggiunto - devono seguire le indicazioni di questa legge su cui c'è stata un'espressione di natura referendaria nel nostro Paese dall'esito molto chiaro e netto".
Quanto all'obiezione di coscienza da parte dei medici, "dobbiamo creare condizioni in cui in ogni territorio questo diritto possa essere esercitato con equilibrio". Riferendosi quindi alla riforma del titolo quinto, "credo che questo dibattito sia molto delicato, la mia opinione - ha spiegato Speranza - è che dobbiamo lavorare per trovare un equilibrio tra poteri di indirizzo, di monitoraggio e controllo nazionali e una gestione che oggi è regionale. Non credo nell'idea degli ospedali gestiti da Roma, però penso che alcuni elementi di sbilanciamento nei confronti del territorio possano essere rivisti. Tuttavia, non è una materia semplice e personalmente la terrei anche fuori dalla campagna elettorale. Alcune proposte che vedo di autonomia differenziata non mi convincono perché rischiano di acuire ancora di più questa distanza e differenziazione tra i territori che non ci deve essere".