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Etiopia, bombe su Macallè: l'Unicef conferma che è stato colpito un asilo

Il sanguinoso "conflitto del Tigray", iniziato nel novembre 2020, ha ucciso migliaia di persone nel Paese, che è il secondo più popoloso dell'Africa con oltre 115 milioni di abitanti

© Afp

L'Unicef ha condannato l'attacco sferrato venerdì dalle forze aeree etiopi contro Macallè, la capitale della regione ribelle del Tigray, confermando che è stato colpito un "asilo" e che diversi bambini sono stati uccisi e sono rimasti feriti. Il governo etiope aveva affermato che si trattava solo di "obiettivi militari".

Secondo testimoni oculari citati dalla tv, intorno alle 13 di venerdì l'attacco ha colpito l'asilo Red Kids Paradise della capitale del Tigray, Macallè appunto. Il servizio di comunicazione del governo etiope in una dichiarazione ha affermato che il governo "agirà contro le forze militari che sono la fonte del sentimento anti-pace del Fronte popolare di liberazione del Tigray", avvertendo le persone nel Tigray di stare lontano dalle attrezzature militari e dalle strutture di addestramento.

La notizia dell'attacco a un asilo arriva nel mezzo della ripresa dei combattimenti tra le forze federali etiopi e i combattenti del Tigray: entrambe le parti si sono accusate a vicenda di aver riavviato la guerra nelle prime ore di mercoledì dopo una pausa nei combattimenti da giugno 2021. Il conflitto, iniziato nel novembre 2020, ha ucciso migliaia di persone nel Paese, che è il secondo più popoloso dell'Africa con oltre 115 milioni di abitanti.

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