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San Martino in Badia: land art, natura e cultura

Il museo all’aria aperta si arricchisce con l’acquisizione di sette nuove sculture 

SMACH: la Valle dell’Arte in Alto Adige

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Xinge Zhang & Jiaqi Qiu, “Fragile as a Rainbow”, ph Gustav Willeit
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Andrea Salvetti, Corno, ph. Gustav Willeit
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SMACH. Library, ph. Gustav Willeit
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ALEMEH & SHAHED MOHAMMADZADEH (Rasht, Iran), ”THE SUN”, SMACH ed.2019 
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CONOR MCNALLY (Bray, Ireland), “CIASA”, SMACH ed.2019
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ANUAR PORTUGAL (Mexico City, Mexico), “JUNÍN”, SMACH ed.2019
Il museo all’aria aperta si arricchisce con l’acquisizione di sette nuove sculture 

Tante le novità della Val dl’Ert, il parco di sculture open air di San Martino in Badia in Alto Adige, che raccoglie la collezione permanente della Biennale SMACH. A cominciare dalle ultime opere acquisite e allocate nella loro nuova dimora, sono in tutto sette, sei delle quali provengono dalla scorsa edizione della biennale SMACH 2021. In totale la collezione arriva così a ben 23 opere.

Ma per gli appassionati di arte e vita all’aria aperta c’è anche un altro motivo per visitare la Val dl’Ert: le visite guidate organizzate ogni venerdì fino al 28 ottobre. Accompagnati da esperti di arte e di trekking, il parco offre un modo originale per godersi la montagna estiva: percorsi poco affollati regalano la sorpresa di opere perfettamente inserite nel contesto naturale in cui sono ospitate. 

La Valle dell’Arte - La Val dl’Ert (in ladino) è una collezione di 23 sculture allestite all’aperto. “La valle dell’arte” è stata fondata nel 2018 per recuperare una valle boschiva abbandonata. Da allora, quando le opere che la costituivano erano solo 8, in occasione di ogni biennale SMACH, nuove sculture si aggiungono all’open space espositivo. Quest’anno ne sono arrivate ben 7, tra le quali la suggestiva installazione delle cinesi Xinge Zhang & Jiaqi Qiu, “Fragile as a Rainbow” - un arcobaleno percorribile nella natura, composto da uno stilizzato tunnel lungo 50 mt di archi colorati - acquisito dalla scorsa edizione della Biennale e il “Corno” di Andrea Salvetti dell’edizione del 2013, che con i suoi 11 metri è la scultura più alta della collezione.

La biblioteca - Oltre alle sculture, all’interno del parco è disponibile una piccola, ma ben fornita, biblioteca nella natura la SMACH. Library, che permette di consultare libri scelti e forniti in collaborazione con l'Istitut Ladin. Il parco dista meno di 150 mt dal Museum Ladin. San Martino in Badia, in ladino San Martin de Tor, è il centro che si fa custode della cultura del popolo dolomitico di idioma ladino. Non è quindi un caso che SMACH – acronimo di San Martino Constellation of Art, Culture and History – è stata fondata qui nel 2012 da Michael Moling, con il supporto di Katy Moling e Gustav Willeit. 

Il trekking guidato - La Val dl’Ert si estende su una superficie di 25 ettari con una rete di sentieri che si sviluppa per 3,5 km con un dislivello di 130 metri. La visita totale può durare da un'ora e mezzo fino a 3-4 ore, considerando che nel parco sono state installate panchine e tavoli da pic nic. L’ingresso principale è situato a circa 150 mt dal Museum Ladin, ma si può accedere anche direttamente dal borgo di San Martino seguendo le indicazioni “Val dl'Ert”, passeggiando per circa 40 minuti. Ogni venerdì, fino al 28 ottobre 2022, è possibile partecipare a un’escursione guidata da esperti d’arte e del territorio della durata di circa due ore - tra le 10 e le 12.

Un Parco sempre aperto - A prescindere dalle visite guidate, il parco è sempre aperto - 24h su 24h, 7 giorni su 7 - con ingresso libero e gratuito. Lo scopo della Val dl'Ert è far sì che i visitatori, lontano dai sentieri turistici iper-affollati, instaurino un rapporto diretto con la natura, ispirato anche dal veicolo artistico e in grado di stimolare riflessioni inerenti questioni ambientali, consapevolezza paesaggistica e scoprire la storia di questi luoghi. A differenza di molti parchi, infatti, la Val dl’Ert non ha recinzioni, se non le staccionate tradizionali che servono a non disperdere il gregge di pecore che da giugno ad agosto abita questa valle. Se si ha la fortuna di incrociarle, si tratta di pecore e agnellini della razza “Brillenschaf”, che significa letteralmente “pecora con gli occhiali”, e appartengono ad un presidio Slow Food

Per maggiori informazioni: www.smach.it
 

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