Lo stupro di Piacenza infiamma la campagna elettorale: nel giorno in cui si chiude la partita delle liste, centrodestra e centrosinistra si scontrano sulla scelta di Giorgia Meloni di pubblicare il video amatoriale circolato sui media dello stupro subito da una donna ucraina all'alba di domenica da un richiedente asilo originario della Guinea. "Indecente il video postato dalla Meloni", attacca Letta. "Bugie e bieca propaganda", respinge le accuse la leader di Fdi, accusata dai Dem anche per un messaggio, lanciato sempre sui social, che proponeva la promozione dello sport per evitare le "devianze" giovanili.
È sempre più scontro tra Letta e Meloni, dunque. La Procura di Piacenza intanto indaga sulla diffusione del video della violenza sessuale. Un'istruttoria è stata aperta anche dal Garante della Privacy. "Mistificazioni", "attacchi scomposti", dicono esponenti di, come Isabella Rauti e Ylenja Lucaselli. "La lesione della dignità non è la condanna di uno stupro, è lo stupro", sottolinea Meloni rivolgendosi direttamente a Letta, che aveva invitato a "non superare i limiti della dignità e della decenza". Una cosa "indegna", anche per il leader di Azione Carlo Calenda. Ma il punto secondo Meloni, presa di mira da quasi tutto il centrosinistra a eccezione di Emma Bonino, è che "la sicurezza è fuori controllo, anche grazie alle surreali politiche di immigrazione" portate avanti in questi anni proprio dalla sinistra.
Altro motivo di scontro tra Letta e Meloni la questione "devianze". Il segretario Dem lancia su Twitter l'hashtag "viva le devianze" per contrastare la posizione della leader di Fdi. Ma Fdi ribadisce il concetto, presentando un elenco che comprendeva "droga, alcolismo, tabagismo, ludopatia, autolesionismo, obesità, anoressia, bullismo, babygang, hikikomori".
Quello delle devianze è un concetto "da Ventennio", attacca Laura Boldrini. Il post di Fdi viene poi rimosso, osserva il deputato Dem Filippo Sensi, ma "non basta, servono le scuse a chi è stato insultato e considerato deviante perché obeso o anoressico".
Salvini: "Confronto in tv per tutti" - In una giornata di fatto polarizzata dal video dello stupro, la Lega rilancia la battaglia su quota 41 per la pensione, con il leader Matteo Salvini che ha contattato i sindacati. L'ex vicepremier auspica inoltre che "sulle reti televisive tutti abbiano il modo di confrontarsi con tutti. Non faccio l'organizzatore di dibattiti in tv, ma gli italiani hanno diritto di capire". L'Alleanza di Verdi e Sinistra italiana tornano a ricordare la loro agenda su ambiente e diritti, a partire dalla cittadinanza per gli immigrati di seconda generazione.