Le forze di sicurezza della Somalia hanno dichiarato di aver posto fine all'attacco che i guerriglieri di al Shabaab hanno sferrato la sera di venerdì 19 agosto all'hotel Hayat nella capitale Mogadiscio. Lo riferisce la testata Garowe Online citando fonti della polizia locale. Gli assalitori sono stati uccisi. Secondo il ministro della Sanità somalo Ali Haji Adan, le 30 ore di assedio hanno causato la morte di almeno venti persone e il ferimento di altre cento.
L'annuncio - "Le forze di sicurezza hanno messo fine all'assedio. Gli assalitori armati sono morti e non ci sono stati colpi d'arma da fuoco sparati dall'edificio nelle ultime ore", ha detto all'Afp il responsabile della sicurezza, coperto da anonimato. L'hotel era frequentato dall'élite ma anche da cittadini comuni.
Bilancio ancora provvisorio - Non è stato specificato se fra i morti siano stati conteggiati anche i terroristi uccisi nel blitz. C'è inoltre un bilancio ufficiale di 106 civili, inclusi i bambini, messi in salvo dalle forze dell'ordine, come spiegato in conferenza stampa il dirigente di polizia Abdi Hassan Mohamed Hijar. Il bilancio è ancora provvisorio: fuori dall'hotel, tutto transennato, molte persone si sono accalcate per chiedere notizie sui loro cari. Una parte dell'edificio è crollato per le bombe gettate dai terroristi e anche dai militari autori del blitz. Si cercano fra le macerie eventuali dispersi.
Cosa sappiamo - Al Shabaab è tornato a colpire in Somalia dopo l'elezione del 15 maggio del nuovo presidente Hassan Sheikh Mohamud. L'attacco del commando di miliziani islamisti è stato preceduto da un'enorme esplosione. Il portavoce della polizia somala Abdifatah Adan Hassan ha precisato che la deflagrazione è stata causata da un kamikaze. Stando al racconto dei testimoni, ci sarebbe stata anche una seconda esplosione, che ha provocato vittime tra soccorritori, membri delle forze di sicurezza e civili che si erano precipitati all'hotel.
La situazione nel Paese - Al Shabaab è un gruppo terroristico legato ad al Qaeda impegnato da 15 anni in un'insurrezione contro il governo federale somalo. I guerriglieri erano stati cacciati dalle principali città del Paese, tra cui Mogadiscio nel 2011, ma restano radicati in vaste aree rurali.
Prima di lasciare l'incarico nel gennaio 2021, l'ex presidente americano Trump aveva ritirato le forze americane in Somalia. Tuttavia, nel 2022 i terroristi hanno intensificato i loro attacchi, a tal punto che Biden ha deciso di ridistribuire nel Paese 450 truppe delle forze speciali americane.
La condanna degli Usa - Come afferma il portavoce del dipartimento di Stato americano Ned Price, Washington "condanna con forza l'attacco di al Shabaab. Esprimiamo la nostre sincere condoglianze alle famiglie che hanno perso i loro cari, auguriamo una piena ripresa a quelli feriti e lodiamo le forze di sicurezza somale". Gli Stati Uniti "restano saldi nel loro sostegno agli sforzi guidati dalla Somalia e dall'Unione Africana per combattere il terrorismo e costruire un futuro sicuro e prospero per il popolo della Somalia", ha concluso il portavoce.
Il raid americano - Mercoledì 17 agosto l'esercito americano aveva annunciato di aver ucciso in un raid aereo 13 miliziani di al Shabaab che stavano attaccando i soldati delle forze regolari somale in una remota area del Paese. L'attacco era stato effettuato domenica 14 agosto nei pressi di Teedaan, a circa 300 km a nord di Mogadiscio, secondo una dichiarazione del comando militare americano in Africa (Africom).