Non si sa da dove siano arrivati, ma il loro obiettivo è chiarissimo: i Vek, i mostracci di Into the Breach, vogliono distruggere il genere umano, città dopo città. In realtà, piccolo spoiler, ci sono già riusciti: questo videogame inizia dopo i titoli di coda, quando il game over è già storia e i cattivosauri del gioco hanno già vinto. Per fortuna, un manipolo di scienziati si è salvato ed è riuscito a creare una macchina del tempo: potrà spedire tre robottoni e relativo equipaggio al momento in cui tutto è iniziato, sperando di sovvertire il risultato. Indovinate un po’ chi è il comandante dell’operazione?
Into the Breach è uscito qualche anno fa su PC e Switch e ha conquistato milioni di appassionati e dozzine di premi "Game of the Year": da qualche giorno è disponibile per cellulari grazie a Netflix – infatti, Into the Breach è uno dei circa venti giochi che chi ha sottoscritto l’abbonamento di Netflix può giocare sul proprio cellulare o tablet Apple o Android senza costi ulteriori.
Per installarlo, basta lanciare l'app di Netflix dal device (non funziona da PC o TV, per esempio), cercare la "riga" dei contenuti videoludici, e poi toccare sul gioco che volete giocare. Arriverete così al negozio digitale di riferimento, App Store per dispositivi iOS o Google Play Store per quelli Android, e potrete installare Into the Breach senza spendere un centesimo extra – però ricordatevi che non troverete il gioco cercando direttamente nello store, dovrete passare da Netflix.
Into the Breach è un gioco di strategia che ricorda assai una partita a scacchi: dovrete posizionare i vostri tre mech sulla griglia del campo di battaglia e affrontare i nemici, sempre più numerosi e potenti di voi. Il segreto qua è usare l’astuzia e il mech migliore per ogni compito. Per esempio, se ci sono due nemici uno dietro l’altro, potrete tirare uno schiaffone con il mech specializzato nel corpo a corpo, infliggendo danni al primo e anche al secondo per il contraccolpo. Oppure, se un Vek si prepara ad attaccare una città, potete colpirlo con il mech cannoniere e il proiettile lo spingerà di una casella più in là, così nel suo turno il Vek colpirà una montagna e sarà inoffensivo.
Le regole del gioco si imparano velocemente, ma dozzine di variabili renderanno ogni scontro diverso dagli altri. Per esempio, in alcuni quadri dovrete considerare l’inondazione, evitando di finire sott’acqua e cercando di mandarci i Vek; in altri, c’è un treno che attraversa il livello e con un’accurata pianificazione riuscirete a spedire sulla sua traiettoria i mostracci. Ogni livello dura pochissimo – tre/quattro turni al massimo – e questo lo rendo un gioco perfetto per l’ambiente mobile. Potrete affrontare un quadro o due mentre aspettate la vostra fermata sul metrò, oppure dilungarvi in sessioni di ore sotto l’ombrellone o sul divano.
Into the Breach non è un gioco facile: i Vek sono avversari insidiosi e capiterà facilmente che distruggeranno abbastanza centrali elettriche e città da battervi. Nessuna paura: gli scienziati vi rimanderanno di nuovo indietro nel tempo, e prima o poi riuscirete a trovare il modo di farli fuori e salvare il mondo. Una volta completato, potrete rigiocarlo con una squadra di mech differenti, con poteri e abilità tutte nuove. Noi abbiamo affrontato i Vek sul nostro iPhone 13 liberando due o tre isole dell’arcipelago, e abbiamo ritrovato tutte le qualità del gioco che avevamo già finito e strafinito su PC qualche anno fa. I controlli touch sono perfetti e la grafica identica, così come la soddisfazione di spedire un Vek contro l’altro e poi in fondo al mare.