Cresce di 11,2 miliardi il debito pubblico a giugno e tocca quota 2.766,4 miliardi di euro, raggiungendo un altro record in valori assoluti. E' quanto emerge dai dati riportati dal Supplemento Finanza Pubblica del bollettino della Banca d'Italia. Dall'inizio dell'anno, quando il debito si attestava a 2.714,2 miliardi la crescita è stata dell'1,9%.
Ma la corsa in valore assoluto non dovrebbe avvicinarsi alla crescita del Pil, mantenendo sotto controllo il rapporto cruciale per la dinamica della sostenibilità: e d'altra parte il 2022 segna un boom delle entrate, riflettendo l'alta inflazione e la ripresa dell'attività economica (nel caso dell'Iva) e il venir meno di rinvii ed esenzioni che avevano caratterizzato lo scorso anno (come per l'Ires). E' quello che emerge incrociando i dati pubblicati dalla Banca d'Italia e il monitoraggio delle entrate del Mef, mentre sullo spread resta qualche tensione (chiude a 216 col rendimento del Btp decennale tornato sopra il 3%) su dati economici come lo Zew tedesco, piombato ad agosto al di sotto delle previsioni. Il debito delle amministrazioni pubbliche cresce di 11,2 miliardi a giugno e tocca quota 2.766,4 miliardi di euro, nuovo massimo storico, in base al Supplemento Finanza Pubblica del bollettino della Banca d'Italia.
Dall'inizio dell'anno, quando il debito si attestava a 2.714,2 miliardi la crescita e' stata dell'1,9%. Un ritmo ben inferiore al 3,4% di crescita acquisita certificato dall'Istat a fine giugno, assicurando che il rapporto debito/Pil, in assenza di sorprese dirompenti nella seconda metà d'anno (quando in molti si aspettano una possibile recessione a livello europeo) dovrebbe rispettare la traiettoria prevista dal Mef rispetto al 150,8% del 2021.