Elezioni, il Ferragosto delle liste: alta tensione all'interno del Pd
La direzione del Partito democratico, convocata in mattinata, è via via slittata per iniziare solo in tarda serata. E si è conclusa tra polemiche, malumori e scontenti
È stato un Ferragosto di tensione, quello vissuto dalla politica: ad agitare le acque è stato il puzzle delle candidature nei collegi ad agitare le acque, soprattutto nel Pd alle prese con le new entry dettate dalle recenti alleanze e gli esclusi, inevitabilmente più numerosi a causa del taglio dei parlamentari che incombe. E infatti la Direzione Pd per l'approvazione delle liste è più volte slittata, e alla fine è iniziata solo in tarda serata: le liste sono state approvate con 3 voti contrari e 5 astenuti, e con malumori che il vertice ha acuito invece di stemperare.
"Potevo imporre persone 'mie' ma non l'ho fatto perché il Partito è comunità", ha spiegato il segretario Enrico Letta parlando delle scelte fatte con le liste elettorali, e ha sottolineato che "avrei voluto ricandidare tutti i parlamentari uscenti ma è impossibile per la riforma del taglio dei parlamentari ma anche per l'esigenza di rinnovamento". Quindi "ho chiesto personalmente sacrifici ad alcuni. Mi è pesato tantissimo. Quattro anni fa il metodo di chi faceva le liste era: faccio tutto da solo. Io ho cercato di comporre un equilibrio. Il rispetto dei territori è tra i criteri fondanti delle scelte".
Letta ha aggiunto di avere un "profondo peso sul cuore per i tanti no che ho dovuto dire. Un peso politico e umano, ma la politica è questo: assumere la responsabilità". Infine un ringraziamento a "quanti spontaneamente hanno fatto un passo indietro, comprendendo l'esigenza di rinnovamento. Grazie a loro scelte di rinnovamento".
La lista del Pd vede quindi lo stesso Letta candidato come capolista alla Camera in Lombardia e Veneto, e Carlo Cottarelli candidato come capolista al Senato a Milano. In lista , tra gli altri, anche Il virologo Andrea Crisanti, che sarà capolista nella circoscrizione Europa, e il deputato e costituzionalista Stefano Ceccanti, in lizza al collegio proporzionale in Toscana al quarto posto. Saranno poi capolista anche quattro giovani under 35: Rachele Scarpa, Cristina Cerroni, Raffaele La Regina e Marco Sarracino.
La compilazione delle liste però, come ammesso dallo stesso Letta, ha provocato malumori e scontenti all'interno del partito. Tanto che, all'uscita dalla Direzione, la senatrice Monica Cirinnà ha annunciato che "la mia avventura parlamentare finisce qui: domani comunicherò la mia non accettazione della candidatura. Mi hanno proposto un collegio elettorale perdente in due sondaggi, sono territori inidonei ai miei temi e con un forte radicamento della destra. Evidentemente per il Pd si può andare in Parlamento senza di me, è una scelta legittima. Resto nel partito, sono una donna di sinistra ma per fortuna ho altri lavori. Non ho votato queste liste ma credo che anche altri rinunceranno".
SU TGCOM24