Secondo il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, "ci sono due alternative: o vince la destra o si fa un governo di unità nazionale". Ospite di "Controcorrente" su Retequattro, Renzi ha ribadito che "la partita è che se vince nettamente la destra al governo va la Meloni. Se la destra non ha la maggioranza ci sono le condizioni per riportare Draghi a Palazzo Chigi". Parlando del Terzo polo fondato insieme a Carlo Calenda, il leader di Italia Viva si è detto convinto "serva al Paese".
La campagna elettorale entra dunque a regime. I partiti e i movimenti hanno iniziato a depositare al Viminale i contrassegni e i simboli elettorali in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. Per farlo avranno tre giorni, fino alle ore 16 del 14 agosto. L'ordine di deposito è lo stesso che ci sarà sulla scheda elettorale: chi sarà più rapido comparirà in alto.
Una giornata contraddistinta da forti discussioni dopo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sul presidenzialismo, che è già nel programma del centrodestra. Il leader di Forza Italia ha affermato che in caso passasse la riforma costituzionale sarebbero "necessarie le dimissioni di Mattarella". Una dichiarazione che scatenato la reazione degli avversari politici. Letta ha parlato di "destra pericolosa" mentre e Conte ha detto che "con queste parole, il centrodestra ha calato la maschera". Ma Berlusconi ha precisato di non aver voluto attaccare il presidente della Repubblica: "Mai chieste le dimissioni di Mattarella, sarebbero necessarie solo per un'elezione diretta" ha specificato.
Il presidente della Camera Roberto Fico ha ricordato che "la nostra è una Repubblica parlamentare. Il nostro Presidente della Repubblica ha un mandato della durata di sette anni. Qualcuno se ne dovrebbe fare una ragione e non trascinare le istituzioni nella campagna elettorale". Dal canto suo la leader di Fdi Giorgia Meloni ha definito il presidenzialismo "una riforma seria che è anche economica, grazie alla stabilità si riesce a dare fiducia agli investitori".
La Lega ha svelato la parola chiave della propria campagna elettorale: "Credo", già apparsa in tutta Italia su manifesti senza altri riferimenti politici ma con i colori del logo elettorale (bianco, blu, giallo). La scritta è stata proiettata in quattro luoghi simbolo: porto di Lampedusa, Agenzia delle Entrate e sede Inps di Roma, stazione Centrale di Milano. La Lega ha così voluto sottolineare alcuni suoi cavalli di battaglia: immigrazione e sicurezza, pace fiscale e flat tax, abolizione della legge Fornero e Quota 41.
Duro scambio a distanza tra Mariastella Gelmini (Azione) e Nicola Fratoianni (Sinistra italiana). "Non mi sorprende il tono insultante di Fratoianni, che rimpiange i piani quinquennali e ignora il fatto che anche nelle università, nella ricerca e nella sanità la collaborazione pubblico privato (che si chiama sussidiarietà) ha fatto il bene del Paese, anche in piena pandemia - ha detto in una nota il ministro degli Affari regionali -. Noi, diversamente dai suoi amici, abbiamo scelto l'agenda Draghi, a lui lasciamo volentieri la cultura dei soviet".