La multinazionale farmaceutica Usa Johnson & Johnson dal 2023 farà sparire dal mercato di tutto il mondo il suo talco. L'annuncio è arrivato a più di due anni di distanza dallo stop alle vendite negli Stati Uniti. Il prodotto era finito nel mirino della giustizia, con tanto di pronunciamenti della Corte suprema Usa, per le sue probabili proprietà cancerogene. L'azienda ha infatti in corso decine di migliaia di cause legali promosse da donne che sostengono contenga amianto e sia una delle cause dello sviluppo del cancro alle ovaie. A queste accuse, però, l'azienda ha sempre risposto affermandone la sicurezza, certificata da decenni di ricerche indipendenti.
Un borotalco all'amido di mais - "Come parte di una valutazione del portafoglio mondiale, abbiamo preso la decisione commerciale di passare a un portafoglio di borotalco interamente a base di amido di mais", così l'azienda giustifica in una nota il ritiro dalle vendite del talco. E ha aggiunto che il nuovo articolo a base di amido di mais è già venduto nei paesi di tutto il mondo. Allo stesso tempo, J&J ha ribadito che la loro posizione sulla sicurezza del talco "rimane invariata".
I precedenti - Il 24 giugno 2020 l'azienda era stata condannata negli Usa perché il suo talco, contenente tracce di amianto, avrebbe provocato un cancro alle ovaie a 22 donne. Una corte d'appello del Missouri aveva infatti confermato il verdetto di un tribunale minore contro la multinazionale Usa, ma dimezzando il risarcimento dovuto, sceso da 4,69 a 2,1 miliardi di dollari. La cifra era stata dimezzata dopo che alcune di quelle donne che avevano fatto causa all’azienda erano state escluse dal caso. Johnson & Johnson aveva poi fatto ricorso contro questa decisione, ma la Corte Suprema americana lo ha respinto a giugno del 2021.
Se il talco è veramente cancerogeno - Secondo uno studio riportato sul sito dell’Airc, Fondazione per la ricerca sul cancro, gli esperti sono concordi sul fatto che l'eventuale aumento del rischio di tumore dell'ovaio, in caso di esposizione prolungata al talco dell'area vicino ai genitali femminili o al suo interno, è modesto in valore assoluto, dato che il tumore ovarico è una malattia poco frequente e rappresenta meno del 3 per cento di tutti i casi di tumore. Gli studi condotti negli ultimi anni sull'argomento, sempre secondo quanto spiega l'Airc, che hanno impiegato campioni più grandi e metodi più rigorosi, non hanno indicato il talco tra i possibili fattori di rischio per il tumore dell'ovaio. La maggioranza degli studi condotti finora è considerato non rigoroso, poiché per verificare la relazione tra talco e rischio di tumore, le partecipanti sono state invitate a ricordare che cosa hanno fatto nel passato: si chiamano studi "caso-controllo", con cui si cerca di capire quali eventi o comportamenti del passato sono comuni tra le persone che si sono ammalate.