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Renzi-Calenda, c'è l'accordo | Lupi, Toti, Cesa e Brugnaro lanciano lista "Noi moderati"

Il leader di Italia Viva: "Lascio che sia Carlo a guidare la campagna elettorale"

Ansa

Nasce il Terzo polo: dopo giorni di faticose trattative Carlo Calenda e Matteo Renzi raggiungono l'accordo per presentarsi con una lista e un simbolo unitario alle prossime elezioni del 25 settembre. Obiettivo riportare Draghi a Palazzo Chigi. Ma quello di Azione e Italia Viva non è l'unico matrimonio del giorno. Con l'alleanza tra Udc, Coraggio Italia, il movimento di Maurizio Lupi e quello di Giovanni Toti ha preso infatti vita anche la lista di centrodestra "Noi moderati".

La nascita del Terzo polo è stata sancita in rete a colpi di post sui social, senza alcuna presentazione ufficiale, senza nessuna fotografia dei due contraenti. In giornata infatti non c'è stata alcun faccia a faccia tra i due leader: Renzi è nella sua Toscana, mentre Calenda è a Roma. L' unica immagine, anch'essa diffusa in Rete, è quella dell'effige elettorale che sarà sulla scheda: metà blu, metà bianca con sopra, i simboli di Azione e Italia Viva, e al centro, grande, la scritta Calenda. Sotto, più piccola "renew europe", come si chiama la comune famiglia europea.

Calenda front runner del Terzo polo - Calenda sarà quindi il front-runner, evidentemente un passo avanti rispetto all'ex premier. Un ruolo di assist-man che lo stesso Matteo Renzi, rivendica a caldo, sempre in Rete, postando un video in cui lo si vede, durante una partita di calcio, passare la palla a un compagno, mandandolo in gol. E il commento: "Anche in politica servono gli assist".

Nasce la lista "Noi moderati" - Superate anche le distanze tra Udc, Coraggio Italia, il movimento di Maurizio Lupi e quello di Giovanni Toti che con la lista "Noi moderati" puntano a far pesare quel 3,5% attribuito dai sondaggi. "Siamo in tutto e per tutto alleati del centrodestra", ha messo in chiaro Lupi che rompe il ghiaccio nella sala stampa di Montecitorio presentando la novità. E' lui il "mister" della nuova squadra, come gli riconoscono gli altri big seduti accanto, a parte Luigi Brugnaro in videocollegamento. Ed è Lupi che inizia il coro dei ringraziamenti ai tre leader della coalizione. Ma più di tutti a Giorgia Meloni. "Ha dato credito alla nostra storia e ha capito che senza i moderati, il centrodestra sarebbe stato più povero", sottolinea l'ex ministro lombardo.

La ripartizione dei seggi e il riconoscimento di FdI - Da Fratelli d'Italia arriva infatti il riconoscimento politico ai quattro partiti più piccoli e soprattutto altri 4 collegi uninominali, in aggiunta agli 11 già ceduti. Il bottino per i "centristi" sale così a 15 sui 221 complessivi. "Si parte da 15 ma miglioremo nei prossimi giorni", azzarda il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa. Con la nuova ripartizione, FdI scende a 94 collegi contro i 70 rimasti alla Lega e i 42 a Forza Italia. 

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