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Verona, obeso muore a 51 anni, la moglie: "Non l'abbiamo potuto tumulare o cremare per via delle sue misure"

"Per me non è concepibile che una persona nelle condizioni di mio marito non possa scegliere l'addio che vorrebbe", ha commentato la donna

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Non ha potuto scegliere l’addio che voleva Marco Manganotti, un 51enne obeso di Castagnaro (Verona). L'uomo, che pesava 180 chili, è morto il 25 giugno a causa di un cancro al colon in fase avanzata, ma la famiglia non ha potuto tumularlo o cremarlo per via delle sue dimensioni.

"Mi ha lasciato prescrizioni precise per l’ultimo addio. Non voleva il funerale religioso, ma un commiato al cimitero. Inoltre desiderava essere sepolto in un loculo nel cimitero di Ca' di David, dove riposano i suoi genitori", ha spiegato la moglie Nadia Gasparini a L'Arena. La donna si è quindi rivolta ai servizi funebri, ma "non abbiamo potuto scegliere il feretro: quello adatto a contenere la salma di Marco era di un solo tipo, in legno chiaro oppure scuro, e il prezzo era esorbitante - ha aggiunto -. Inoltre, mio cognato è andato al cimitero a scegliere un loculo ma l'hanno bloccato: una bara con quelle misure non ci sarebbe entrata". 

La famiglia ha quindi pensato alla cremazione, ma anche in questo ha avuto problemi. "Ci hanno spiegato che la porta del forno crematorio è troppo piccola per una cassa così grande; dovevamo accontentarci della sepoltura a terra", ha continuato Gasparini. E alla fine, infatti, Manganotti è stato sepolto sotto terra. 

"Per me non è concepibile che una persona nelle condizioni di mio marito non possa scegliere l'addio che vorrebbe. Stiamo abbattendo le barriere di discriminazione di tanti gruppi di persone e non abbiamo alcun riguardo per i sovrappeso, nemmeno per quanto concerne le ultime volontà", ha concluso la moglie.

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