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Roma, occupano la casa del vicino morto e si tengono anche i vestiti: una coppia verso il processo

I due imputati avrebbero approfittato del decesso del dirimpettaio e preso possesso dell'appartamento. La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio

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Si erano barricati dentro l'appartamento del vicino defunto e si erano rifiutati di restituire alla famiglia tutti gli effetti personali, persino i vestiti. Appena appresa la notizia della morte del dirimpettaio, una coppia di coniugi romani aveva contattato la sorella e si era offerta di controllare la casa. E, ancora, di vigilare per evitare che qualcuno entrasse e si stabilisse senza autorizzazione. Con la scusa si erano fatti dare le chiavi, ma da lì non sono più andati via. È successo a Roma, in zona Serpentara, nel periodo tra agosto e dicembre 2020. Ora la procura della Capitale, secondo quanto riporta il Messaggero, ha chiesto il processo per i due imputati. L'accusa contesta a entrambi l'invasione di edifici

I fatti - Secondo quanto ricostruisce la Procura, è piena estate di due anni fa quando il vicino di casa della coppia di coniugi muore. Gli imputati tengono d'occhio la situazione per qualche giorno. Poi decidono di concretizzare il "piano". Quando la sorella dell'uomo va nell'appartamento a raccogliere alcune cose i due si avvicinano, fanno le condoglianze e poi si offrono di controllare la casa, per rendersi utili. La donna si convince delle loro buone intenzioni. Gli imputati si fanno dare le chiavi, per fare dei controlli periodici e tenere al sicuro le mura da eventuali ladri e abusivi. Ma quelle chiavi non vengono mai restituite alla famiglia, gli imputati si chiudono dentro e non restituiscono nemmeno arredi, computer, vestiti, televisione e ricordi vari. Nel giro di poco tempo la sorella del proprietario trova la serratura cambiata e la porta sbarrata. Poi la denuncia. 

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