In statistica vince la stabilità?

L'uomo laureato e sposato vive di più di una coetanea single e senza diploma

Aspettative di vita più lunghe per i mariti "istruiti", a parità di vizi come alcol e fumo. Lo studio dell'Università della Danimarca Meridionale ha preso in esame i dati degli ultimi due secoli in 199 popolazioni

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Il segreto della longevità di un uomo? Una laurea e una moglie. A sostenerlo è uno studio dell'Università della Danimarca Meridionale, che ha preso in esame i dati degli ultimi due secoli in 199 popolazioni nel mondo e che è stato pubblicato sul British Medical Open Journal. I maschi nascono sì con minori possibilità di vivere più a lungo, ma hanno l'opportunità di farcela se aumenta il loro grado di istruzione e se si sposano rispetto a una coetanea che resta single ed è senza diploma. Considerando il tutto a parità di vizi, alcol e fumo, che non sono più una prerogativa maschile. Nella sopravvivenza della specie vince, dunque, la stabilità relazionale e professionale?

Per verificare quali possibilità abbia realmente un uomo di vivere più di una coetanea, gli scienziati, come riporta Il Messaggero, si sono basati su una "statistica della sopravvivenza", che ha preso in esame dal 1820 le differenze di sesso alla morte in una vastissima area del mondo. Tale statistica misura le probabilità che qualcuno di una popolazione con un alto tasso di mortalità viva più a lungo di qualcuno di una popolazione con un basso tasso di mortalità.

I maschi nascono con minori possibilità di vivere più a lungo delle femmine, si sa, ma hanno, dunque, l'opportunità di un riscatto a due condizioni: laurearsi e sposarsi. Se fino al 1970 la tendenza delle donne di vivere più a lungo degli uomini è rimasta stabile, negli ultimi 50 anni, anche con alcol e fumo che hanno conquistato l'universo femminile, ha cominciato a regredire. Anche se le statistiche finora prese in considerazione sostengano da sempre il contrario: l'aspettativa di vita in Italia, per esempio, a oggi è di 79,7 anni per i maschi e di 84,4 per le femmine.

Così a ribaltare questi dati ufficiali è arrivato lo studio danese. "Questa ricerca mette in discussione l'impressione generale che gli uomini non vivono così a lungo come le donne e rivela una più complessa disparità tra la durata della vita di maschi e femmine - spiegano i ricercatori. - Sebbene l'aspettativa di vita maschile sia generalmente più bassa di quella femminile e i tassi di mortalità maschili siano più alti a tutte le età, i maschi hanno sostanziali possibilità di sopravvivere alle femmine. I nuovi calcoli hanno, infatti, stabilito che tra il 25 e il 50% dei maschi è maggiore la possibilità di vivere più a lungo di una donna di pari età".

I maschi laureati, sottolineano gli autori dello studio, hanno il 43% di possibilità di sopravvivere alle coetanee, contro il 39% di chi ha solo un diploma di scuola superiore. Ma è il matrimonio ad aumentare in modo considerevole l'aspettativa di vita rispetto alle femmine dei maschi laureati, portandola a più del 50%. E non basta... i mariti con un'istruzione di grado superiore hanno lavori meglio pagati e accesso a cure efficaci. Inoltre, si evidenzia che la vita in coppia influenza la salute reciproca e i maschi beneficiano più delle femmine di una relazione stabile.

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