Parte da Roma, all'ospedale Spallanzani, la campagna di vaccinazione per evitare ulteriori contagi e rallentare la velocità di diffusione del vaiolo delle scimmie. La vaccinazione al momento sarà diretta ad alcune categorie specifiche: personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus; persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM). Imvanex è il vaccino commercializzato in Europa.
Due dosi a 4 settimane di distanza - Ema ha recentemente esteso le indicazioni d'uso precedentemente riservate al vaiolo anche al vaiolo delle scimmie. Indicata a partire dai 18 anni di età, la vaccinazione prevede due dosi a distanza di almeno 4 settimane una dall'altra. Una seconda circolare ha stabilito l'assegnazione delle prime quote del vaccino antivaiolo Jynneos in seguito all'arrivo della prima tranche da parte della Commissione Europea. In questa prima fase, sentite le Regioni e le Province autonome, "si è stabilito di suddividere le dosi di vaccino attualmente disponibili tra le Regioni con il più altro numero di casi segnalati a oggi e ripartite come segue: Lombardia 2000; Lazio 1200; Emilia-Romagna 600; Veneto 400". La prima tranche conta 5.300 dosi. Ne arriveranno altre per un totale di 16mila.
La circolare stabilisce inoltre che "in attesa della successiva tranche di donazione, attualmente prevista per la seconda metà di agosto, sarà messa subito a disposizione per chi ne farà richiesta una quota di dosi (multipli di 20 fino a 60 dosi)". Una parte di vaccino resterà stoccata al ministero della Salute per eventuali emergenze.
Sileri: "Sbagliato pensare che il contagio riguarderà solo i gay" - In previsione della successiva tranche saranno nuovamente stabiliti i criteri e il piano di distribuzione delle dosi ulteriormente disponibili, in accordo con le Regioni e Province autonome. Fino ad ora "la stragrande maggioranza dei casi di vaiolo delle scimmie in Italia, circa 550 con un trend in aumento - sottolinea il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri - riguarda persone di sesso maschile della comunità gay, ma sarebbe scorretto pensare che il contagio rimarrà confinato all'interno di questa popolazione".
"L'infezione da monkeypox - chiarisce ancora Sileri - non è collegata all'orientamento sessuale, ma la sua trasmissione richiede un contatto fisico importante quale è appunto il contatto sessuale. Non dobbiamo commettere l'errore, fatto negli anni Ottanta ai tempi dell'Aids, di credere che la malattia riguardi solo quella comunità".
La Spagna il Paese più colpito in Europa - L'infezione intanto in Italia riguarda quasi esclusivamente maschi (501 casi contro i 4 tra le donne), mentre in Europa i contagi sono 15.926 da 38 Paesi: 399 sono stati ricoverati in ospedale e si contano due decessi. Il Paese europeo con più casi è la Spagna (4.577). Più di 18mila i contagi segnalati dall'Organizzazione mondiale della sanità in 78 Paesi, con oltre il 70% dalla regione europea e il 25% dall'America.