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Lampi di guerra tra Gaza e Israele, raid e razzi | "Almeno 10 vittime, uccisa anche una bambina di cinque anni"

Il premier Lapid: "Operazione per rimuovere una minaccia concreta ai cittadini israeliani". Abu Mazen: "Aggressione contro i palestinesi"

Afp

Lampi di guerra a Gaza con attacchi sulla Striscia e razzi contro Israele. Dopo giorni di minacce da parte della Jihad islamica della Striscia, Israele ha lanciato l'operazione "Breaking dawn" con attacchi aerei sull'enclave palestinese che hanno ucciso Tayasir Jabari, comandante del settore nord dell'organizzazione. In tutto, secondo l'ultimo bilancio del ministero della Sanità locale, gli uccisi sono circa 10 e 50 i feriti. Tra i morti anche una
bambina di 5 anni.

La risposta palestinese - Subito dopo sono cominciate salve di razzi e di tiri di mortaio da Gaza: l'esercito, citato dai media, ha calcolato tra i 70 e gli 80 quelli lanciati dall'enclave palestinese verso il sud e il centro di Israele. Secondo la tv Kan circa 30 sono stati intercettati, mentre gli altri sono caduti in zone aperte, in mare e all'interno della Striscia stessa. L'esercito israeliano ha riferito che almeno 15 membri della Jihad sono stati colpiti nei ripetuti attacchi (due ondate, una nel primo pomeriggio, l'altra in serata) sulla Striscia che hanno centrato strutture militari della Jihad, siti di lancio di razzi e un appartamento a Bourj Falastin, un edificio di dieci piani destinato ad uffici, situato nel pieno centro di Gaza City nel quale si erano nascosti Jabari e altri dirigenti della Jihad.

La condanna di Abu Mazen - I lanci da Gaza sono avvenuti subito dopo i funerali di Jabari, preceduti dalla minaccia del leader politico dell'organizzazione Ziad Nahaleh secondo cui "Tel Aviv e tutte le altre città israeliane sono nel mirino" dei razzi. "Il nemico - ha proclamato la fazione chiedendo ad Hamas di unirsi alla lotta ad Israele - ha lanciato una guerra contro il nostro popolo". Abu Mazen da Ramallah ha condannato la mossa israeliana definendola "una aggressione" contro il popolo palestinese ed ha chiesto alla Comunità internazionale di intervenire.

Lapid: "Non permetteremo ai terroristi di minacciarci" - Il premier Yair Lapid - in stretto collegamento con il ministro della difesa Benny Gantz - ha spiegato che 'Breaking Dawn' è "un'operazione per rimuovere una minaccia concreta nei confronti di cittadini israeliani e nelle zone vicine a Gaza". "Il governo di Israele - ha aggiunto - non permetterà ai terroristi di minacciare cittadini. Chiunque cerchi di colpirci, sappia che lo raggiungeremo". L'esercito ha rinforzato gli effettivi della divisione 'Gaza' lungo la Striscia e dichiarato "una allerta speciale" sul fronte interno del Paese. L'Iron Dome, il sistema di difesa anti missilistico, è stato schierato per coprire fino a 80 chilometri all'interno di Israele. In molte città - soprattutto quelle più vicine alla Striscia ma anche a Tel Aviv - sono stati aperti i rifugi pubblici, i voli in partenza e in arrivo all'aeroporto Ben Gurion deviati lungo una rotta più a nord. Ma soprattutto è stato avviato il richiamo di circa 25 mila riservisti.

Era da giorni che la situazione con Gaza montava: da quando l'esercito israeliano ha arrestato in Cisgiordania Bassen a-Saadi (62 anni), leader della Jihad islamica nei Territori. Un'unità speciale israeliana lo aveva sorpreso durante una sua breve visita notturna alla famiglia, nel campo profughi di Jenin. Da quel giorno è stato uno stillicidio di minacce da parte dell'ala militare della Jihad, le brigate al-Quds, che hanno messo in massima allerta Israele con la chiusura dei valichi, la riduzione delle normali attività lungo la frontiera e che hanno indotto Lapid ad anticipare i tempi con l'attacco di oggi.

Jabari era da tempo nel mirino di Israele: come ha spiegato l'esercito, è stato "responsabile di multipli tentati attacchi contro civili israeliani". Jabari aveva sostituito Baha Abu al-Ata, comandante in campo che era stato ucciso durante il conflitto con Israele del 2019. Nella sua nuova funzione era stato individuato dall'esercito come autore di numerosi lanci di razzi verso Israele. Ora - come trapelato nei giorni scorsi - si attende - mentre gli Usa hanno lanciato un appello a fermare "una ulteriore escalation" - una possibile mediazione dell'Egitto per la fine alle ostilità di quello che potrebbe diventare, se anche Hamas decidesse di scendere in campo, il quarto conflitto con Gaza dal 2012 ad oggi.

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