Le elezioni del 25 settembre 2022 si avvicinano e a lavorare alacramente in questi giorni sono i sondaggisti. L'istituto di ricerca Tecné ha elaborato una prima analisi sul possibile risultato elettorale. In attesa di scoprire entro il 21 agosto quali saranno le coalizioni che vedremo sulla scheda, sono stati presi in considerazione quattro possibili scenari. E i numeri raccolti dal sondaggio parlano chiaramente: il Centrodestra si prepara a fare filotto sia sulla parte proporzionale sia su quella uninominale.
Come funziona il Rosatellum - Per meglio spiegare l'analisi di Tecné è bene prima ricordare come funziona il sistema elettorale. Si va a votare con il Rosatellum: un mix di maggioritario e proporzionale. Due terzi di Camera e Senato vengono assegnati con un sistema proporzionale attraverso un meccanismo di listini "bloccati". Ma è sul restante terzo che si gioca la partita più importante. Nei seggi uninominali vince chi ottiene più voti.
Sondaggio sul proporzionale - Andiamo quindi ad analizzare quanto pubblicato da Tecné in base ai dati raccolti al 4 agosto. Sulla parte proporzionale il ruolo del leone la fanno Fratelli d'Italia e Partito Democratico (assieme ad Art.1 e Psi). Il partito guidato da Giorgia Meloni viene dato al 24,2% alla Camera e al 24,3% al Senato. Poco sotto si piazza il gruppo di Enrico Letta: 24% Camera e 24,1 Senato. La Lega terzo partito (13,4% Camera e 13,3% Senato). Alle sue spalle c'è Forza Italia quotata 10,9% alla Camera e 11% al Senato. Scende sotto il 10% il Movimento 5 stelle (9,5 Camera e 9,2% Senato). Arriviamo poi ai partiti che lottano per stare sopra la quota di sbarramento, fissata al 3% (sotto alla quale non si ha diritto ai parlamentari). Azione/+Europa di Carlo Calenda è al 4,9%; Verdi-Sinistra Italiana sono al 3,9%; Italia Viva di Matteo Renzi è quotato al 2,9%; Italexit al 2,7% e infine Noi con L'Italia di Maurizio Lupi all'1%.
Veniamo ora ai seggi assegnati col maggioritario. Dove i partiti stanno facendo i conti per capire quali potrebbero essere i numeri parlamentari all'indomani del 25 settembre 2022. Tecné ha elaborato 4 scenari, questo perché, se da un lato la coalizione di Centrodestra è saldamente definita, quella di Centrosinistra è ancora in divenire. E quindi sono stati analizzati tutti i possibili apparentamenti.
Scenario 1 - Nel primo scenario abbiamo il Centrodestra, che ricordiamo essere formato da Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Noi con l'Italia, al 49,5% alla Camera e al 49,6% al Senato. Se il Centrosinistra fosse formato da Partito Democratico (Letta), Azione (Calenda) e Italia Viva (Renzi) otterrebbe il 31,8 alla Camera e il 31,9% al Senato. La terza alleanza quella formata dal M5s, Sinistra Italiana e Verdi otterrebbe il 13%. Questo tradotto in numeri significa che i 147 deputati e i 74 senatori assegnati col maggioritario sarebbero quasi tutti in mano al Centrodestra. Ricordiamo che vince il seggio chi prende anche solo un voto in più.
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scenario 1
Scenario 2 - Ipotesi di un Centrosinistra formato da Pd, Azione e stavolta non Renzi ma Sinistra Italiana e Verdi. Il Centrosinistra prenderebbe qualcosa in più: 32,8% alla Camera e il 32,9% al Senato. Il Centrodestra rimarrebbe col suo 49,5%, il M5s correndo da solo arriverebbe al 9,5%.
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scenario 2
Scenario 3 - Il terzo scenario allarga ancora il Centrosinistra. Se Letta riuscisse a mettere insieme Pd, Azione, Italia Viva, Sinistra Italiana e Verdi la sua coalizione arriverebbe, sempre nel maggioritario, a raccogliere fino al 35,7% dei consensi. Ma il 49,5% del Centrodestra rimane un obiettivo poco raggiungibile.
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scenario 3
Scenario 4 - E arriva anche l'ultimo possibile scenario, quello della maxicoalizione di centrosinistra. In questo caso vediamo insieme Pd, Azione, Italia Viva, Sinistra Italiana, Verdi e anche il Movimento 5 Stelle. I numeri salgono molto perché questa alleanza raggiungerebbe il 45,2% alla Camera e il 45% al Senato. Numeri molto vicini al 49,5% di Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Noi con l'Italia. Questo si tradurrebbe in una partita aperta su ogni singolo seggio dove anche il nome del candidato potrebbe far pendere la bilancia da una parte rispetto all'altra.
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scenario 4