dopo due casi a Parma

Allarme cuccioli di lupo, gli animalisti: "Non prendeteli e non date da mangiare"

La campagna di sensibilizzazione di Regione Emilia-Romagna e Wolf Apennine Center dopo i due casi di prelievo in natura dei piccoli a Parma: "Così li condannate a morte"

© Wolf Apennine Center

Cerbiatti e lupetti sullo stesso piano e protetti da un unico imperativo: "Non toccateli". E' partita dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con l'associazione animalista Wolf Apennine Center, la campagna d'informazione per la tutela dei cuccioli di lupo, dopo due casi registrati a Parma. In pratica, alcuni passanti hanno preso dei piccoli di lupo di poche settimane d'età trovati ad esplorare il mondo all'esterno della tana. "Queste persone hanno pensato così di 'metterli in salvo' - spiegano gli animalisti, - ma il prelievo dalla natura dei cuccioli è assolutamente da evitare: vengono condannati a morte o a una vita in cattività perché il loro ricollocamento nell'ambiente è difficile". 

"Nelle scorse settimane in provincia di Parma, a distanza di pochi giorni e in luoghi diversi, - riferiscono da Wolf Apennine Center -  sono stati prelevati dalla natura due cuccioli di lupo, di poche settimane di età. In entrambi i casi la raccolta è stata effettuata da persone di passaggio che vedendo i cuccioli hanno pensato di 'metterli in salvo'. Questo è un fenomeno a cui stiamo assistendo sempre più spesso nel corso degli ultimi anni, in linea con l’espansione del lupo in aree antropizzate e, quindi, con la presenza di cuccioli 'avvistabili' già a partire da poche settimane d’età".

"Anche se nella maggior parte dei casi avviene in buona fede, - viene spiegato, - il prelievo di cuccioli di lupo dalla natura è assolutamente da evitare. Per questo, in collaborazione con la regione Emilia Romagna, abbiamo sentito la necessità di sensibilizzare più persone possibili su questo tema".

"Il prelievo di un cucciolo di poche settimane o mesi d’età, - si ricorda, - oltre a essere illegale, può condannare quell'individuo a morte o a una vita in cattività. Infatti, il suo ricollocamento in natura, anche se tempestivo ed effettuato da personale competente, è un'operazione complessa e con alte probabilità di insuccesso in quanto, perché vada a buon fine, è necessario che il cucciolo riesca a riassociarsi con il suo nucleo familiare nell’arco di poche ore".

Così, è questa la raccomandazione finale: "In generale, in caso di avvistamento di uno o più cuccioli, è buona norma rimanere distanti senza farsi notare ed evitando di recare disturbo. In particolare, è assolutamente da evitare il fornire cibo ai cuccioli in quanto, soprattutto nelle fasi sensibili di sviluppo, questo potrebbe portarli ad associare la presenza dell’uomo al cibo, predisponendoli ad abituazione e, quindi, possibile maggiore confidenza nei confronti dell’uomo. Queste norme di comportamento sono valide anche per cuccioli in difficoltà, anche in questo caso evitate di avvicinarvi, disturbarli, toccarli o dargli da mangiare e contattate il Centro Recupero Animali Selvatici autorizzato di riferimento".

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