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Austria, medico suicida dopo le minacce no-vax: c'è un indagato | Veglia a Vienna

Il 29 luglio la dottoressa 36enne Lisa-Maria Kellermayr si è tolta la vita dopo le intimidazioni ricevute via mail da militanti anti-Covid. Monta la protesta dei sindacati, aperta un'inchiesta anche in Germania

Afp

Veglie, manifestazioni e proteste. Ha scatenato un'ondata di reazioni, in Austria, il suicidio del medico Lisa-Maria Kellermayr dopo le minacce di morte ricevute dai no-vax. A Stephansplatz, nel centro di Vienna, si è tenuta una commemorazione cui hanno partecipato centinaia di persone con candele e lumini. Anche i rappresentati sindacali dei medici austriaci si sono fatti sentire, chiedendo maggiore protezione per la categoria.

Un indagato - Un'inchiesta è stata aperta in Austria e in Germania. E c'è già un primo indagato: un portavoce della procura di Monaco ha infatti confermato che si stanno esaminando le attività di un uomo dell'Alta Baviera, che via mail avrebbe minacciato Kellermayr di aggressione.

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Il suicidio - La donna, convinta sostenitrice dei vaccini contro il Covid e altre patologie, è stata trovata morta venerdì 29 luglio nel suo studio nella località di Seewalchen am Attersee, in Alta Austria. I pubblici ministeri hanno spiegato ai media di aver trovato tre biglietti del medico che facevano riferimento alla sua intenzione di suicidarsi.

La denuncia - Nella sua ultima intervista al giornale austriaco Der Standard, la dottoressa 36enne aveva detto di sentirsi abbandonata dallo Stato. In un tweet del 27 giugno, un mese prima di togliersi la vita, aveva lanciato l'allarme: "Riceviamo regolarmente da oltre sette mesi minacce di morte da militanti anti-Covid e no-vax".

I giornalisti del quotidiano viennese erano anche riusciti a rintracciare una persona sospettata di aver minacciato il medico: vivrebbe vicino a Berlino e farebbe parte dell'ambiente neonazista.

La reazione di Berlino - Il dramma di Kellermayr ha sconvolto anche il governo tedesco, che ha espresso "profonda costernazione" per il suicidio. Le autorità locali stanno collaborando con quelle austriache sul caso. 

Un portavoce dell'esecutivo guidato dal cancelliere Olaf Scholz ha detto che la violenza deve essere condannata con massima fermezza, anche e soprattutto quando è rivolta contro il personale sanitario e i medici.

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