I videogiochi sono capaci di unire tante persone, anche distanti tra loro, e di creare connessioni così forti da arrivare a condividere diversi aspetti del proprio quotidiano, compreso il proprio orientamento religioso. È così che la chiesa americana di Claremore, in Oklahoma, ha deciso di assumere un giocatore per dare consigli ai propri fedeli online.
Joshua Clayton è un content creator che è diventato "missionario online" per la First Baptist di Claremore, grazie alla sua innata passione per i videogiochi e per la sua profonda spiritualità. "Sto giocando ai videogiochi che amo, sto costruendo diverse community su numerose piattaforme social e sto avendo l'opportunità di far conoscere Gesù in spazi in cui il nome di Dio non viene insegnato", ha detto il giovane.
Nel 2020, Joshua Clayton ha fondato CoachClayTV per contribuire a pagare le spese mediche della sua famiglia. Oggi vanta circa 45mila follower su tutti i maggiori canali social e raggiunge fedeli in 85 Paesi diversi, il tutto dalla postazione domestica della sua abitazione in quel di Claremore, dove si cimenta principalmente nella serie di simulatori di basket NBA 2K realizzata da Visual Concepts e 2K Sports.
I suoi follower gli inviano quotidianamente delle richieste e, tramite dei messaggi, il giocatore dà loro incoraggiamento e dei consigli sul piano spirituale. "Tutti noi giochiamo o amiamo il basket e lo sport al punto da creare una connessione tra noi”, ha affermato Clayton. "Ed è così che ci esprimiamo quando la vita ci colpisce e iniziamo ad avere delle conversazioni reali".
Clayton conferma che giocare in squadra sia un ottimo modo per entrare in contatto con le persone, soprattutto con gli uomini che tradizionalmente hanno maggiori difficoltà a comunicare. "Ci sono molti padri, mariti, uomini che mi dicono cose in streaming che non direbbero mai a un'altra persona, a un amico o al loro pastore, ma per qualche motivo sentono un senso di affiliazione attraverso le lotte che ci vedono affrontare nei videogiochi", ha raccontato il content creator.
Per ironia della sorte, Clayton sostiene di aver avuto un impatto decisivo su persone non praticanti. La parrocchia First Baptist di Claremore ha sentito parlare di ciò che fa il giovane e gli ha chiesto di diventare il suo primo missionario online, attraverso una serie di video che vedranno la luce sulle pagine ufficiali della chiesa.
Il content creator si è detto onorato di tale offerta, affermando come questo aiuti a far conoscere il lavoro missionario a diverse generazioni, nella speranza che altre persone seguano le sue orme online. Per il giovane non è solo un modo di farsi propaganda online, ma di avere la possibilità di essere "un punto d'ascolto per le persone di tutto il mondo". “Spero di vedere più individui come me sulle piattaforme che parlano di Gesù alla gente, perché ci sono davvero tante persone che soffrono là fuori”, ha detto Clayton.