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Test d'ingresso universitari, i consigli dell’esperto per un piano di studio a prova di quiz

A settembre migliaia di studenti tenteranno di superare le prove di ammissione per i corsi di laurea a numero chiuso. Rosella Sidari, Consulente Didattico della piattaforma Skuola.net | Ripetizioni.it svela i segreti per una preparazione con vista graduatoria

tgcom24

Medicina, Veterinaria, Odontoiatria. E ancora, Architettura, Professioni Sanitarie: sono i corsi che ogni anno vedono schiere di ragazzi combattere a suon di quiz per riuscire a conquistare un posto in facoltà. Ma sono tanti altri i percorsi che, pur non essendo interessati dall’accesso programmato nazionale, prevedono il numero chiuso: Ingegneria, ad esempio. O, ancora: Scienze Motorie, Biologia, Design, Economia e via dicendo. Così, alla fine, saranno centinaia di migliaia gli studenti che faranno i conti a settembre - molti per la verità hanno già iniziato in primavera - con le prove di accesso al corso messo nel mirino. Molti sono neodiplomati che, dunque, dopo un breve momento di pausa, devono già tornare a studiare.

I metodi di preparazione sono i più disparati, ma spesso il ripasso sui testi scolastici non è sufficiente. Infatti, il test d’ingresso di solito si pone con una prova con tante domande a risposta multipla, a cui rispondere in un tempo tutto sommato contenuto. Esattamente il contrario delle prove di valutazione a cui tipicamente sono soggetti gli studenti: sterminate paginate di elaborati, verbose interrogazioni, e via dicendo. Per questo sono in tanti a rivolgersi a realtà specializzate nella preparazione ai test d’ingresso, che erogano corsi in presenza o in piattaforma, oppure a richiedere il supporto di docenti privati specializzati. Ma come organizzare la propria preparazione ed eventualmente scegliere il tipo di supporto più adatto alle proprie esigenze? Lo spiega Rosella Sidari, Consulente Didattico di Skuola.net | Ripetizioni.it, la piattaforma italiana leader nelle lezioni private in presenza e a distanza.

Prepararsi ai test di ingresso: il “fattore tempo” conta

La prima cosa da capire è quando conviene iniziare a studiare. Non pochi studenti, infatti, già durante la primavera provano a conciliare lo studio per gli esami con quello dedicato ai test. E fanno bene visto che, secondo il Consulente Didattico, l'ideale sarebbe sempre quello di prepararsi per tempo. In molti, però, sottovalutano questo aspetto e contattano i servizi di ripetizioni, come Skuola.net | Ripetizioni.it, poco prima del giorno della verità. In quei casi, il compito del Consulente Didattico sarà proprio quello di preparare un Percorso adeguato per poter sviluppare in una manciata di settimane tutti gli argomenti, in maniera tale da poter arrivare alla data del test preparati a dovere. Fermo restando che, per avere alti tassi di successo, il tempo di preparazione ideale sarebbe di circa 12 mesi. Tuttavia è consigliabile anche ai ritardatari di provare l’impresa. Partecipare al test, anche in caso di insuccesso, spiana la strada per avere più possibilità al secondo tentativo.

Una preparazione a 360°, incluso l’addestramento alle "crocette"

Una volta compreso che è tempo di studiare, ci si inizia a chiedere: “Come?”. Qual è, insomma, la strategia vincente. Rivolgersi a dei tutor specializzati per la preparazione ai test di ingresso alle facoltà universitarie potrebbe essere la mossa giusta. In genere, però, non serve solo un tutor specializzato nelle materie oggetto del test. Così come è un grosso errore pensare di prepararsi esclusivamente sulla materia in cui riteniamo di essere carenti. Sarebbe opportuno, infatti, avere a fianco un tutor o una realtà che abbia anche dimestichezza nel preparare alla modalità di svolgimento del test (domande a tempo, strategia da adottare durante lo svolgimento del test, conoscenza dei meccanismi delle graduatorie).

Se non si passa il test, quale “piano B”?

E’ ciò che nessuno si augura. Se non si supera il test, segnala il Consulente Didattico, probabilmente ci si è mossi in ritardo oppure le lacune sono forti. O entrambe le cose. La soluzione, in vista di un nuovo tentativo l’anno successivo, potrebbe essere iniziare da lontano un percorso meno intensivo ma che, nel tempo, permetta di recuperare le carenze che hanno portato all’insuccesso. Nel frattempo, si può anche valutare l'inserimento in una facoltà affine così da non perdere tempo con la sola intenzione di riprovarci l'anno, facendosi magari convalidare gli esami dati una volta entrati nella facoltà a numero chiuso.

Meglio un tutor o una scuola di formazione?

Da anni il numero chiuso ha alimentato un vero e proprio mercato della preparazione ai test d’ingresso, nel quale operano sia società di formazione sia docenti privati indipendenti. Nel primo caso, si tratta di strutture che erogano corsi di preparazione di vario taglio e costo: più si spende, maggiore è la durata e il focus che i docenti dedicano ad ogni singolo candidato. Ci si può imbattere in tante realtà, alcune storiche e altre più giovani. Come sempre, la qualità dell’offerta si manifesta nei feedback o nelle recensioni degli utenti, che il digitale oggi rende accessibili a tutti.

Tuttavia se si desidera un percorso totalmente personalizzato e adatto alle proprie caratteristiche personali, è sicuramente meglio prediligere un rapporto “uno a uno”. Quali sono le caratteristiche che ci fanno capire che abbiamo di fronte la persona giusta per raggiungere l’obiettivo? Il Consulente Didattico spiega che su Skuola.net | Ripetizioni.it, ad esempio, esiste la categoria “SuperTutor”, dove vengono inseriti quegli insegnanti che hanno un titolo di studio coerente con la materia su cui propongono le ripetizioni, con un notevole numero di lezioni alle spalle in quella disciplina specifica e soprattutto con tanti feedback positivi da parte degli studenti che hanno avuto modo di seguire. Sintetizzando, sono i migliori in quella materia e per quello specifico livello di istruzione.

Dove trovare chi può "allenare" ai test?

Le società specializzate nella formazione ai test d’ingresso, come detto, sono di varie tipologie: aziende storiche che incentrano la loro offerta principalmente su corsi in aula (o da remoto) con dei docenti, a cui recentemente se ne sono aggiunte altre che sfruttano soprattutto le piattaforme digitali e l’intelligenza artificiale, oppure si tratta di collettivi di studenti che si organizzano per dare una mano ad altri colleghi in difficoltà. Da qualche tempo, infine, sono anche gli stessi atenei ad offrire agli studenti dei corsi di preparazione ai propri test d’ingresso.

Per quanto riguarda, invece, i docenti privati, ci sono vari canali possibili. Il passaparola, le bacheche di annunci, le riviste dedicate agli annunci, i centri specializzati sono stati, fino a ieri, i mezzi più efficaci. Forme, queste, oggi affiancate dall’online. Anche qui, però, ci sono varie tipologie di siti che offrono ripetizioni e che, seppur apparentemente simili, hanno delle profonde differenze tra loro. Ci sono i classici contenitori di annunci, in cui però non è possibile valutare le performance dell’insegnante: ci si deve fidare di quello che dice chi si propone. Ci sono quelli che ti danno solamente il contatto del docente, senza guidare nella scelta del tutor. E poi ci sono dei veri ecosistemi digitali - come Skuola.net | Ripetizioni.it - che seguono lo studente dall’inizio alla fine: orientamento, valutazione dei vari insegnanti, prenotazione delle lezioni, ampia scelta di materie, assistenza durante tutto il percorso di recupero (fase di pagamento compresa). Sono sicuramente questi ultimi quelli da consigliare.

Il prezzo? Può essere un investimento

Accedere a un percorso formativo collettivo o individuale ha un costo che può variare da poche decine ad alcune migliaia di euro. Tutto dipende dal blasone dell’ente che eroga la formazione o dal docente privato che si vuole ingaggiare, ma anche dalla durata del percorso didattico. Un buon corso, magari spalmato su un anno di attività, può arrivare a toccare picchi di due o tremila euro. Che sembrano cifre molto elevate ma che, in realtà, possono davvero aumentare in maniera significativa le chance di successo. E quindi abbreviare, di almeno un anno, il tempo che separa lo studente dall’ingresso nel mondo del lavoro. Tuttavia, mantenere un figlio o una figlia che studia per un anno in più, può costare somme ben più alte. Chi non vuole o non può impiegare queste somme, può però trovare un valido supporto anche investendo cifre più contenute. Basta cercare bene.

Studiare in estate? Per fortuna c’è Internet

Il periodo estivo, di certo, non aiuta la preparazione per i quiz. Agosto, infatti, rappresenta il momento “clou”, quello in cui concentrare maggiormente gli sforzi nelle esercitazioni e nel ripasso. Molti test, infatti, vengono organizzati proprio i primi di settembre. Ma è anche quello in cui ci si ferma, tra ferie e vacanze. Potrebbero quindi esserci difficoltà nel trovare un insegnante. Il digitale, anche in questo caso, può dare una mano. L’utilizzo dell’online per svolgere lezioni ‘a distanza’, infatti, può essere un’ottima soluzione. Entrano in ballo aspetti pratici: niente spostamenti né perdite di tempo ulteriori per raggiungere una sede. Economici: nessun costo aggiuntivo per i tragitti. Ma non sono i soli vantaggi: basti pensare al fatto di poter scegliere anche Tutor che abitano distanti da noi, e di poter svolgere le lezioni anche durante una vacanza.

Il consiglio di un esperto può fare la differenza

Resta il fatto che il tempo stringe e organizzarsi in autonomia per lo studio in vista dei test può non essere semplicissimo. Anche seguendo alla lettera tutti i buoni precetti visti finora. Il più grande consiglio, quindi, per massimizzare le chance di centrare l’obiettivo è farsi consigliare. Di sicuro la figura del Consulente Didattico, in grado di confrontare ogni specifica richiesta con un ampio database di corsi a catalogo o di Tutor da cui attingere, può essere ancora una volta un asso nella manica. Perché, oltre a individuare il docente migliore sulla carta o il corso più adatto, grazie alla sua esperienza “sul campo”, fa anche dell’altro; su tutto, una valutazione adattiva professionale, evitando modelli standardizzati che non portano quasi mai all'obiettivo. 
 

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