Corruzione, arrestato ex manager della Fiera di Milano
Secondo l'accusa, Hallecker, in qualità di senior buyer nell'ufficio acquisti avrebbe percepito tangenti su tre appalti per servizi legati a magazzino, impianti elettrici e manutenzione edili per un valore di 16,5 milioni
Nell'ambito di un'inchiesta per corruzione gli uomini della guardia di finanza hanno arrestato Massimo Hallecker, un ex manager della Fiera di Milano. Secondo l'accusa, Hallecker, ai domiciliari, in qualità di senior buyer nell'ufficio acquisti di Fiera avrebbe percepito tangenti su tre appalti per servizi legati a magazzino, impianti elettrici e manutenzione edili per un valore di 16,5 milioni. L'indagine è partita dalla denuncia dell'ad di Fiera, Luca Palermo. Ci sono altri 10 indagati e sono in corso perquisizioni.
Per "pilotare" due appalti, uno per la manutenzione e conduzione edile, impiantistica ed assistenza alle manifestazioni dei quartieri di Rho e Milano e l'altro per l'installazione e realizzazione di impianti elettrici per stand preallestiti e per aree servizi e aree speciali all'interno di Fieramilano, Fieramilanocity e Centro congressi Mi Co, secondo l'accusa, Hallecker avrebbe ricevuto 20mila e 810 euro da Gabriele Della Venezia, gestore di Eletric srl (entrambi tra gli indagati).
Per il terzo appalto, del valore di oltre 8 milioni, l'ex manager avrebbe favorito l'impresa Fabbro Logistics Management & Services spa (pure lei indagata con i tre titolari) per la gestione dei servizi logistici per il magazzino di Lainate di Nolostand, la controllata di Fiera. In cambio avrebbe ricevuto una somma di denaro il cui ammontare al momento non è stato quantificato, l'affidamento di una commessa e la promessa sia di partecipare a un importante progetto edile da 25 milioni sia di concludere una trattativa di vendita di prodotti di pulizia e sanificazione a favore di aziende in cui lo stesso ex buyer aveva interessi o quote societarie.
I fatti contestati vanno dal marzo del 2020 fino a quest'anno. Fiera Milano, da cui è partita la denuncia, ha fornito sempre la sua costante collaborazione durante le indagini.
Indagato: "Ex buyer chiese soldi per entrare in Fiera" - "Una tangente per permettergli di 'entrare in Fiera'" sarebbe stata chiesta nel 2020 da Massimo Hallecker all'imprenditore Gabriele Dalla Venezia. Lo si legge nell'ordinanza con cui il gip Domenico Santoro ha disposto gli arresti domiciliari per l'ex buyer di Fiera. Nel provvedimento è riportato il verbale di interrogatorio di Dalla Venezia, pure lui tra gli indagati, il quale ha ammesso di aver pagato i 20 mila euro tramite due bonifici versati da due prestanome con la falsa causale "acquisto Rolex" e "acquisto vostri mobili usati".
L'imprenditore ha raccontato di aver conosciuto l'ex manager di Fiera quando era responsabile dell'ufficio acquisti del gruppo Percassi nel 2016. Alla fine di quell'anno "in ossequio ad una prassi - ha affermato -, che spesso accade nelle imprese private, ho fatto dei lavori a casa di Hallecker. Non ho guadagnato nulla, gli ho solo fatto pagare il costo vivo dei lavori" facendogli risparmiare 7mila e 500 euro. Quando poi, nel 2018, il buyer è andato in Fiera "mi ha chiamato chiedendomi se ero interessato ad entrare nell'elenco dei fornitori di Fiera e io gli ho risposto in senso affermativo".
All'inizio del 2020 durante un pranzo "gli chiesi se doveva fare altri lavori, proponendo una soluzione analoga a quella del 2016. (...) Hallecker mi fece capire che non gradiva questa soluzione e preferiva il denaro e ciò sarebbe stato il corrispettivo per avermi fatto entrare in Fiera con tutto ciò che poi comportava in termini di possibilità di aggiudicazione di appalti. Io gli ho proposto di dare la somma di 20 mila euro e lui mi disse che andava bene".
L'ex manager al socio: "Stappa che lavorerai duro" - "Mimmo stappa e preparati a lavorare duro". È il messaggio WhatsApp inviato il 2 dicembre 2020 da Hallecker a Domenico Seidita, tra gli indagati, in merito all'appalto da circa 8 milioni per la gestione dei servizi logistici del magazzino di Lainate. Gara che sarebbe stata pilotata dal primo e affidato a Fabbro L M spa la quale "obbligatoriamente" avrebbe dato in subappalto i lavori per quasi l'intero ammontare del loro valore alla Idea Servizi srl, società dell'amico Mimmo "in stretti rapporti personali e societari" con lo stesso Hallecker e un'altra persona.
Come si legge nell'ordinanza del gip Domenico Santoro, questa sarebbe una delle "utlità" ricevute da Hallecker, l'unico ad essere arrestato nell'inchiesta del pm Paolo Storari in cui sono indagate altre 10 persone. Anche il direttore commerciale della stessa Fabbro, sentita come teste lo scorso maggio, rispondendo alle domande se l'ex manager avesse ricevuto utilità, ha affermato: "Non me lo ricordo. Personalmente non ho dato soldi, pero' c'erano fatture che la Fabbro avrebbe dovuto pagare a una societàdi cui non ricordo il nome per fare arrivare una somma di denaro ad Hallecker parametrata ad una percentuale" sul valore dell'appalto pari al 5 per cento. I fratelli Fabbro sono già stati arrestati alcuni mesi fa nell'indagine milanese con al centro mazzette per gli appalti delle mense.
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