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In Tirolo autorizzata la caccia al lupo "problematico", ma nessuno fa nulla

L'esemplare avrebbe sbranato 40 pecore nelle ultime settimane, ma i cacciatori temono le reazioni degli ambientalisti

reuters

Possono gli ambientalisti far più paura di un lupo? In Tirolo pare proprio di sì. Nonostante il via libera del land all'abbattimento di un esemplare, considerato "problematico", nessuno dei cacciatori autorizzati ha ancora eseguito l'ordinanza per timore delle reazioni dei movimenti ambientalisti.

Ecco il cane più vecchio del mondo: si chiama Pebbles e ha 22 anni

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Il cane più vecchio del mondo vive nella Carolina del Sud. Si chiama Pebbles, è una femmina di Toy Fox Terrier,  ha compiuto 22 anni e 60 giorni, ed è entrata nel Guinness World Records. La cagnetta ha strappato il titolo del cane più longevo a Toby Keith, un Chihuahua della Florida che il 16 marzo scorso era stato registrato nel Guinness per aver raggiunto i 21 anni e 66 giorni. Da quando era cucciola Pebbles vive nella famiglia di Bobby e Julie Gregory, che erano orientati inizialmente ad adottare un cane di grossa taglia, ma quando hanno incontrato la cagnetta - hanno raccontato al Guinness dei primati - è stato "amore a prima vista". 

Secondo quanto riportato dalla testata locale Tiroler Tageszeitung, un'ottantina di cacciatori in 39 riserve sono stati autorizzati a uccidere il lupo "158 Matk". L'ordinanza, che ha reso noti anche i nomi e gli indirizzi degli uomini indicati, è stata emanata in seguito ai problemi causati dall'animale, che nelle scorse settimane avrebbe sbranato una quarantina di pecore nelle valli Viggae e Watten. 

Eppure, nonostante abbiano il permesso per farlo, nessuno dei cacciatori si è ancora mosso. A farli desistere non ci sarebbe una questione di sensibilità, né tanto meno motivi legati alla protezione della specie. La vera ragione per cui il lupo, definito dall'ordinanaza "problematico", sarebbe ancora in vita sarebbe la paura delle reazioni degli ambientalisti. Il giornale tirolese riferisce infatti che il Wwf starebbe già deliberando a proposito di un possibile reclamo.

È stato lo stesso presidente dei cacciatori tirolesi, Anton Larcher, a sconsigliare ai suoi colleghi di premere il grilletto, perché teme "gesti di vendetta" del movimento animalista, che sarebbe, a sua detta, molto motivato e ben organizzato a livello europeo.

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