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Smart working, possibile proroga per i lavoratori fragili e con figli under 14

Il decreto Aiuti bis potrebbe estendere la possibilità del lavoro agile al 100% fino a fine anno o almeno fino al 31 ottobre. Possibili novità anche per la comunicazione semplificata

Istockphoto

Una nuova proroga allo smart working potrebbe arrivare con il dl Aiuti, anche se non per tutti. La possibile estensione del diritto al lavoro agile al 100% interesserebbe infatti solo i lavoratori con figli under 14 e quelli fragili, ovvero le due categorie per le quali l'opzione smart working scade il 31 luglio. A lanciare la proposta il ministro del Lavoro Andrea Orlando. Per loro lo smart working potrebbe essere prolungato fino alla fine dell'anno, o almeno fino al 31 ottobre.

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La possibile proroga - Già nei giorni scorsi erano emerse indiscrezioni sulla stampa a proposito di una possibile proroga. Poi è arrivata anche la conferma ufficiale del ministero del Lavoro. La proposta, avanzata da Orlando, sarebbe quello di estendere alcune misure previste dal decreto 34 di maggio 2020, in particolare quelle che riguardano la possibilità di adottare l'opzione del lavoro agile al 100% riconosciuta finora ai lavoratori maggiormente esposti al rischio contagio e quelli che hanno figli con età inferiore di 14 anni (a patto che anche l'altro genitore lavori o non sia beneficiario di strumenti di sostegno al reddito successivi alla fine di un precedente rapporto lavorativo).

Novità per la comunicazione semplificata - Inoltre, un emendamento al dl Semplificazioni, approvato alla Camera, potrebbe rendere possibile rivedere i meccanismi di comunicazione dello smart working per tutti i dipendenti, a partire dal primo settembre. In questa data infatti decade la comunicazione semplificata, ovvero quella possibilità i datori di lavoro di prendere accordi con i dipendenti senza l'obbligo di sancirli in modo formale.

Una volta che questa formula verrà meno, sarà possibile continuare con lo smart working soltanto sottoscrivendo accordi con i singoli dipendenti. Se invece dovesse andare in porto quanto previsto dal dl Semplificazioni, alle aziende basterebbe indicare i nominativi e la durata del periodo previsto di lavoro agile dei loro dipendenti, anziché tutti gli accordi individuali.

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