Se alle scuole elementari ripetere l’anno è praticamente impossibile, alle medie il fenomeno inizia a essere più diffuso, per poi esplodere drammaticamente alle superiori. A confermarlo sono i dati aggiornati sugli scrutini finali, appena rilasciati dal Ministero dell’Istruzione, che permettono di fare un primo bilancio dell’anno scolastico 2021/2022. Alle superiori, infatti, oltre il 6% degli alunni è stato “fermato” direttamente a giugno, mentre quasi 1 su 5 ha preso il “debito” e dovrà giocarsi l’ammissione alla classe successiva nelle prove di verifica di fine agosto, quelle che una volta si chiamavano esami di riparazione. I tassi più alti di promozioni si registrano in alcune regioni del Sud, mentre in Sardegna è boom di bocciati. Alle scuole medie, a dover ripetere l’anno sarà l’1,5% degli alunni. Il portale Skuola.net ha analizzato il report del MI, evidenziandone gli elementi più interessanti.
Aumentano i bocciati dopo il primo anno delle superiori
Iniziamo dalle superiori. Qui il 75,5% delle studentesse e degli studenti è stato ammesso direttamente alla classe successiva, avendo conseguito la sufficienza in tutte le materie. Un dato che, però, è in lieve calo rispetto a dodici mesi fa: l’anno scorso passò subito dopo gli scrutini finali il 76% degli alunni. A dover, invece, ripetere l’anno senza possibilità d’appello sarà il 6,2% delle ragazze e dei ragazzi. Qui i numeri sono leggermente più confortanti rispetto a giugno 2021, quando i “non ammessi” furono il 6,7%. Le prime classi si confermano quelle che mettono più in difficoltà gli studenti: l’8,1% dovrà ripetere l’anno, dato in aumento rispetto al 7,1% del 2020/21.
In Puglia il tasso di promossi più alto. Sardegna maglia nera
La regione che registra il maggior numero di ammessi alla classe successiva è la Puglia (82,8%). A seguire, la Calabria (82%), la Basilicata (81%) e la Sicilia (81%). In fondo alla classifica troviamo la Sardegna (il 68%), la Liguria (71,2%), il Friuli Venezia Giulia e l'Emilia-Romagna (71,7%). Spicca il dato dei bocciati in Sardegna: oltre il 9%. Un trend in linea anche con quanto registrato all’esame di Maturità: i non ammessi, e quindi bocciati al quinto anno delle scuole superiori, sull’Isola sono stati più del doppio rispetto alla media nazionale. Nelle altre regioni, sul fronte bocciature, il dato supera il 7% solo in Liguria, Toscana e Campania.
Si boccia di più negli Istituti tecnici e professionali
Purtroppo tutti questi stop possono rappresentare un campanello d’allarme che anticipa la dispersione scolastica. Infatti, gli studenti non ammessi non si concentrano solo nei primi anni di scuola ma anche negli indirizzi dove è più frequente registrare questo fenomeno. E’ vero che in vari indirizzi c’è stato un calo dei non ammessi, ma altrettanto vero che ai Professionali si boccia tre volte più che nei Licei. Più in generale, nei Tecnici i bocciati passano dal 9,4% all’8,9%, nei Professionali dal 10,8 al 10,3% e nei Licei dal 3,8% al 3,4%.
In tre regioni oltre il 22% degli studenti ha concluso l’anno con debiti formativi
Gli scrutini di fine anno fanno emergere anche un incremento delle sospensioni di giudizio: le alunne e gli alunni che dovranno recuperare almeno un’insufficienza sono il 18,3% (l’anno scorso erano il 17,3%). Quasi il 23% degli studenti in Lombardia e Friuli Venezia Giulia ha debiti formativi, poi troviamo il Veneto e la Sardegna con il 22,3%. Staccate tutte le altre regioni. Chiudono, in positivo, la classifica la Puglia con l'11,2% e la Campania con il 13,2%. Nel dato complessivo, va detto, non è incluso quello che si riferisce alla Valle d'Aosta e al Trentino Alto-Adige.
Promossi e bocciati nella scuola media
Passando ad analizzare le scuole medie, gli ammessi alla classe successiva del primo e del secondo anno sono il 98,5%, in aumento rispetto al 2020-21. I bocciati sono, pertanto, in calo: 1,5% contro 1,7% dell'anno scorso. A livello regionale, il tasso di ammissione alla classe successiva più elevato si registra in Molise (99,5%) e, a seguire, in Basilicata (99,2%) e in Puglia (99,1%). Il dato più basso si registra nel Piemonte con il 97,7% degli ammessi. Anche in questo caso, nel dato complessivo non sono inclusi gli alunni di Valle d'Aosta e Trentino Alto-Adige.
L’ascensore sociale si è rotto
“La nostra scuola si dimostra “affettuosa”, termine molto caro al Ministro Bianchi, solo fino alla terza media. Dopodiché diventa “spietata” e sanziona gli studenti meno brillanti con la bocciatura: alle superiori si rimanda in percentuali ben quattro volte superiori rispetto alle medie. Peccato che questo fenomeno colpisca soprattutto gli studenti più deboli, ovvero quelli che frequentano indirizzi scolastici dove, statisticamente, si registrano maggiori tassi di abbandono scolastico. Basti pensare che negli istituti Professionali della Sardegna, della Sicilia e della Campania gli studenti bocciati sono più del doppio rispetto alla media nazionale. Insomma, la bocciatura spesso diventa l’anticamera dell’abbandono scolastico, che in Italia riguarda circa il 13% dei giovani. Al contrario nei licei, i cui iscritti provengono prevalentemente da contesti sociali più favorevoli, la bocciatura è ridotta al minimo: la metà rispetto alla media nazionale. L’ascensore sociale, potremmo dire, si è rotto; la scuola, almeno stando ai grandi numeri, fa fatica ad aiutare i giovani con meno possibilità ad emergere”, così commenta i dati Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net.