Alessia Pifferi, che si trova in carcere per aver abbandonato la figlia Diana, di 18 mesi, morta di stenti in casa a Milano, "ha detto che le manca la bambina e ha chiesto di poter andare ai suoi funerali". Lo rivela l'avvocato della 37enne, al quale è apparsa "confusa, smarrita, poco lucida". Si sente "sola" e dice che nemmeno sua madre l'aiuta e né si fa sentire. Su una cosa però è ferma. "Ha escluso di aver mai preso le gocce di tranquillante 'En'", trovate dalla polizia nel suo appartamento e di averle mai fatte prendere alla figlia". Intanto, Maria, la nonna di Diana, dopo aver appellato sua figlia Alessia come "mostro" ha ribadito di aver chiuso con lei. "Per me non esiste più".
L'avvocato: "Alessia Pifferi smarrita e confusa" - "Adesso piange per la figlia ma è confusa, smarrita e non riesce a spiegarsi ne' a spiegare quello che è successo", spiega l'avvocato Marchignoli che assiste Alessia Pifferi. "Ci ha chiesto di poter andare al funerale della figlia - aggiunge il legale - non rendendosi conto che non potrà partecipare". Il pm Francesco De Tommasi, infatti, ha disposto il dissequestro della salma della bambina, dopo l'autopsia eseguita mercoledì. Le esequie avranno luogo nei prossimi giorni. Il Comune di Milano si è offerto di provvedere alle spese e il sindaco Beppe Sala parteciperà ai funerali.
La donna: "Non ho dato le gocce di tranquillante a mia figlia" - Nel frattempo, con i suoi avvocati, Alessia Pifferi ha ripercorso tutta la settimana passata con il compagno fuori Milano. "A noi non è parsa lucida", sottolinea l'avvocato Marchignoli. "Su una cosa è stata fermissima. Ha escluso di aver mai preso le gocce di tranquillante 'En'", trovate dalla polizia nel suo appartamento e di averle mai fatte prendere alla figlia - chiarisce il legale -. Il flaconcino è stato trovato sopra il microonde in cucina, dove la bambina non poteva in ogni caso arrivare da sola". Alessia Pifferi ha detto che a prendere quel farmaco a base di benzodiazepine era stato un uomo che aveva frequentato per qualche tempo, senza però indicarne il nome. Adesso gli investigatori lo hanno individuato e dalla sua versione potranno emergere elementi utili per le indagini.
Chiesta perizia neuriscentifica e psichiatrica per la 37enne - I difensori della donna hanno chiesto di effettuare "una perizia neuriscentifica e psichiatrica" sulla loro assistita. "A breve comincerà un lavoro - ha spiegato l'avvocato Marchignoli - per capire il percorso mentale che ha potuto portare la madre a lasciare la figlia sola in casa per cosi' tanto tempo". Parlando con i suoi legali, la 37enne ha detto "di aver praticato il massaggio cardiaco alla figlia" e di aver fatto il possibile per tentare di salvarla. Nel corso del colloquio in carcere, ai legali ha chiesto a più riprese "un fiocco per capelli".
Il dolore e la rabbia della nonna - "Vedevo la mia nipotina in videochiamata e non notavo nulla di strano. Se avessi saputo quello che succedeva, sarei corsa a Milano". Sono le parole di Maria, la nonna di Diana, riportate da Il Giorno. "Non ne avevo idea. Io vivo lontano, a Crotone. Non potevo immaginare una cosa simile". La donna nei giorni scorsi ha definito sua figlia Alessia "mostro", su Facebook. "Ho scritto quella parola in un momento di rabbia", dice ribadendo però di voler chiudere i rapporti. "Non voglio più saperne di lei: per me non esiste più".