CRISI IDRICA

Il recupero dell’acqua di lago per le ville del FAI

L’esempio virtuoso di Villa del Balbianello e Villa Fogazzaro Roi sul Lago di Como

di Redazione E-Planet

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L’acqua è il principale elemento presente sulla superficie terrestre e il costituente fondamentale degli organismi viventi. Una risorsa essenziale che deve essere valorizzata e difesa attraverso azioni congiunte volte al risparmio, al recupero e al riciclo. In questa drammatica estate ci si è resi conto che l’acqua non è più una risorsa “scontata”. L’emergenza idrica ha messo in evidenza le debolezze delle nostre infrastrutture. In queste settimane, in Italia e in tutta Europa, stiamo vivendo una situazione di gravosa siccità figlia di temperature elevate. La crisi idrica rappresenta una tematica delicata che il FAI, il Fondo per l'Ambiente italiano, porta avanti dal 2018 attraverso la sua campagna di sensibilizzazione #salvalacqua, a seguito del Convegno Nazionale dei Delegati e Volontari FAI a Palermo, dedicato proprio a “L’acqua di domani”. La campagna, tuttora in corso in tutti i Beni FAI, mostra modelli virtuosi di riuso, recupero e ricircolo di questa preziosa risorsa.

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Sul lago di Como le aree giardino che circondano Villa del Balbianello, circa 9.200 mq, sono irrigate grazie all’acqua del lago di Como che viene pompata fino a una cisterna posta sul retro di un fabbricato di servizio, che funziona come vasca di accumulo. L’impianto d'irrigazione temporizzato è dotato di un sensore che in caso di pioggia interrompe il prelievo. Ogni anno si calcola un utilizzo di circa 3.500 mc di acqua del lago. Anche l’impianto idrico antincendio sfrutta le acque del lago: in caso di necessità si aziona una stazione di pompaggio che preleva l’acqua e alimenta il circuito di spegnimento. Sempre sul Lario, anche a Villa Fogazzaro, l’acqua del lago viene sfruttata sia per l’irrigazione del giardino sia per il riscaldamento. Dal 2017 la Villa è dotata di una pompa di calore che utilizza l’acqua del lago di Lugano, in grado di diminuire i consumi e ridurre sensibilmente la quota d'inquinamento per l’ambiente rispetto alla caldaia esistente prima. Le acque prelevate dal lago fungono, infatti, da sorgente di calore inserendosi nel ciclo di funzionamento attraverso il sistema di condutture esistente. Una volta distribuito il fluido, l’acqua utilizzata – che non subisce alcun trattamento chimico – viene scaricata nel lago nella stessa quantità in cui è stata prelevata inizialmente, ma a una temperatura di 5° leggermente più bassa.

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Il Fondo Ambiente Italiano lavora da sempre per diffondere una più ampia cultura della natura e lo fa aprendo al pubblico le porte dei beni che conserva e mantenendo sempre un perfetto equilibrio tra l’uomo e l’ambiente naturale.

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