Il 25 settembre andremo a votare con la legge elettorale Rosatellum, la stessa utilizzata nel 2018. Rispetto a quattro anni fa, però, grazie al taglio fortemente voluto dai Cinque Stelle, il numero dei parlamentari da eleggere sarà minore: 400 per la Camera (non più 630) e 200 per il Senato (non più 315). Vediamo dunque come funziona la legge con cui voteremo.
Il Rosatellum - Il Rosatellum è stato approvato nel 2017 e prende il nome dal suo relatore, Ettore Rosato. Prevede un sistema misto: un terzo dei seggi di Camera e Senato vengono eletti con un sistema maggioritario (in collegi uninominali), i restanti due terzi con un sistema proporzionale (divisi in base ai risultati percentuali ottenuti).
L'assegnazione dei seggi. Nel dettaglio, col taglio dei parlamentari, la norma prevede che 147 dei 400 seggi della Camera e 74 dei 200 del Senato vengano assegnati negli uninominali. Partiti e coalizioni possono presentare solo un candidato e vince chi prende un voto in più. Discorso diverso è per la restante quota (245 seggi alla Camera e 122 al Senato) eletta con il proporzionale, dove ogni forza peserà il proprio consenso. I seggi mancanti (8 per Montecitorio e 4 per Palazzo Madama) sono quelli destinati agli eletti all'estero.
Soglia di sbarramento - Per accedere in Parlamento è fissata una soglia d'ingresso del 3%, sia al Senato che alla Camera. Soglia che per le coalizioni sale al 10% su base nazionale.